“Restringere i confini di una riserva naturale come quella del Borsacchio non è cosa che possa essere decisa senza un doveroso approfondimento con quanti (cittadini, comitati, associazioni ecologiste) hanno interesse diretto ad individuare soluzioni condivise e capaci di restituire alla Riserva quella funzione di valorizzazione e promozione del territorio, anche a sostegno dell’economia turistica, che le è stata conferita all’atto della istituzione.
Ne è convinto il consigliere provinciale dell’Idv, Riccardo Mercante, secondo il quale “basterebbe basarsi su una lettura non preconcetta delle ‘carte’, a partire dal quel Piano di Assetto Naturalistico, pagato con i soldi dei contribuenti e purtroppo mai approvato,in cui vengono fatte salve le previsioni del contratto di quartiere dell’Annunziata. E prendere atto di quanto previsto nel Piano Territoriale Provinciale e nel relativo Piano d’Area della Media e Bassa Val Tordino per poi scoprire che, Riserva o no, sono proprio questi strumenti a prevedere la realizzazione di un Parco Fluviale alla foce del fiume, dopo lo scempio fatto in un sol giorno, nel 1998, del boschetto fluviale”.
In merito poi ai benefici che la Riserva potrebbe apportare alla capacità di attrazione turistica dell’area giuliese, Mercante sostiene che i termini della questione potrebbero essere analoghi a quelli di Roseto. “Quale offerta turistico/ricettiva anche a Giulianova, non trarrebbe giovamento dalla presenza di una Riserva Naturale, considerato anche che non mancherebbero gli strumenti per consentire a chi ne facesse richiesta di arricchire le strutture con servizi complementari? Pertanto, l’Italia dei Valori auspica che nel Consiglio Regionale di domani, che si occuperà della Riserva del Borsacchio, non prevalga la linea miope del ‘taglio’ e vengano mantenuti i confini sostanziali della Riserva”.