Teramo. “Lo spostamento dei reperti archeologici è parte di una prospettiva ben più ampia e chi lo considera come fondamentale per il futuro del cantiere è paragonabile a chi anziché guardare la luna, si ferma al dito che la indica”.
A sostenerlo è l’Unione Comunale del Pd di Teramo, secondo cui “le antiche pietre romane sono parte integrante dell’importante Monumento archeologico e devono essere utilizzate nella ricostruzione e nel riuso del teatro, senza trasferimenti inutili”.
“L’Amministrazione Comunale” aggiunge “faccia conoscere ai cittadini qual è il progetto (se esiste) sul recupero complessivo dell’opera, quali sono i fondi attualmente a disposizione, quanti ancora né saranno necessari e da dove verranno presi per uscire da una situazione di indefinitezza come l’attuale. Ci chiediamo, inoltre, se valga la pena in questi tempi di ristrettezze economiche, utilizzare ben 500mila euro per lo spostamento dei reperti, mentre invece si potrebbero investire queste risorse così importanti per il completamento dei lavori nella direzione dell’acquisizione ed abbattimento dei due ruderi di Palazzo Adamoli e Casa Salvoni. Auspichiamo, pertanto, un ulteriore mediazione, ascolto ed attenzione nei confronti delle tesi di chi da più di dieci anni e spesso in solitudine, come l’Associazione Teramo Nostra, porta avanti una lodevole iniziativa che condividiamo in pieno, nell’interesse del miglioramento delle prospettive della nostra città. Per questi motivi, abbiamo già sollecitato i nostri parlamentari affinché supportino l’attività istituzionale sul Teatro Romano, già avviata dall’On. Elisabetta Zamparutti dei Radicali anche presso il Ministero dei Beni Culturali.
L’assessore comunale Giacomo Agostinelli replica al Pd. Che il Pd accolga con sollievo lo stop al project financing non stupisce nessuno. D’altronde i “no” ripetuti e monotoni del centrosinistra a qualsiasi iniziativa che possa portare economia in città, è cosa insita nel proprio Dna. Ma quando il centrosinistra presenta una ipotesi di cementificazione del vecchio stadio (vedi project della Sparaco Spartaco) esattamente del triplo rispetto all’attuale, “stoppato” da una nota della Prefettura di Ascoli , allora è capace anche di rinnegare i “padri”. Ma anche questo non ci stupisce. Per quanto riguarda il teatro romano vorrei sottolineare, in primis, che se si sta parlando finalmente di un recupero definitivo “del gioiello di famiglia” è grazie solamente all’attività del Sindaco Chiodi e del Sindaco Brucchi. Fatta questa doverosa premessa, vorrei ricordare ai “professori tuttologi” che esiste chi è deputato a valutare e decidere circa le “pietre”. La Soprintendenza, per l’appunto, è l’organo istituzionalmente preposto a ciò, e guarda caso la stessa ha categoricamente espresso la propria valutazione. E cioè che le pietre vanno assolutamente spostate per essere prima di tutto separate da quelle estranee al Teatro Romano e poi catalogate per definire la giusta ricollocazione. Se poi tutto il centrosinistra si facesse una passeggiata per visionare come sono ammassate le oltre 1400 pietre, beh forse capirebbe che qualsiasi tecnico al mondo non riuscirebbe a separare e catalogare un bel niente. Inoltre, nello “smontare” i due fabbricati, l’area del Teatro sarà occupato da gru, bobcat e tutto ciò che è necessario ad un cantiere. La strada adiacente dovrà essere riaperta sia per il normale traffico e sia per dar modo agli autocarri da cantiere di accostarsi per le diversificate e svariate operazioni necessarie. Infine, ancora una volta il Pd dimostra di pensare solo agli interessi di bottega e di non aver a cuore la crescita e lo sviluppo della città, assumendo un atteggiamento che tende a difendere le posizioni di qualche rappresentante del proprio partito. E lo fa, dicendo bugie e ricorrendo a strumentalizzazioni come quella che sarebbero necessari 500 mila euro per lo spostamento delle pietre, mentre la somma non supera i 40 mila euro. Il Pd così come bloccò il Lotto 0 attraverso i suoi esponenti di partito, vuole bloccare il recupero del Teatro romano. Mi preme precisare infine che questo progetto è stato condiviso da un intero Consiglio Comunale.