“Nella seduta consiliare”, si legge nella nota, “abbiamo dimostrato che le delibere della TARI approvate fuori termine portano a conseguenze che potrebbero rivelarsi devastanti soprattutto se la delibera finisce sotto il giudizio del Tar che può neutralizzare l’intero atto. Ricordiamo che le delibere devono essere trasmesse al Ministero dell’Economia e Finanze, pena il blocco delle risorse.
L’organo ministeriale non è dotato di un potere di approvazione o di controllo, in linea coi principi di pari dignità costituzionale, ma è stato investito di un potere di impugnazione dinanzi al giudice amministrativo analogamente ai soggetti privati che avessero un interesse a ricorrere, entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione finale dell’atto.
L’amministrazione Di Flavio poco comprende che l’ente che sceglie di mantenere in vita un atto approvato fuori termine deve essere consapevole di basare la propria azione amministrativa su un atto illegittimo sin dall’origine, che potrebbe essere sollevata entro i previsti stretti termini di impugnazione al Tar oppure riemergere dinanzi alle commissioni tributarie.
Il rischio si può incontrare dinanzi a un accertamento o qualsiasi altro atto della riscossione che consenta di discutere nel merito l’atto con decisione comunque circoscritta al caso di specie.
Tutto ciò dimostra la confusione che genera nel Comune di Nereto dove i settori non hanno più responsabili con un segretario comunale con gestione al limite del confine di controllato e controllore e con l’amministrazione guidata dal Sindaco Di Flavio incapace di interpretare correttamente anche le normative di base.
A questo punto siamo molto curiosi di conoscere quando e cosa proporranno al Consiglio per l’approvazione fuori termine delle tariffe TARI come anche comprendere quale bilancio ha approvato la Giunta Comunale del 31 Marzo 2017 e se sovrapponibile a quella del 30 aprile 2016, che vide l’approvazione della tanto discussa delibera 52 che ancora per molto farà discutere”.