Il tutto partendo da un assunto: “voglio ricordare non solo al M5S di Nereto e consulenti, che gli esposti sulla gara d’appalto furono già inoltrati durante l’amministrazione guidata da Stefano Minora (dove Laurenzi era assessore ai lavori pubblici, ndr), trasmessi dall’allora segretario comunale, così come risultano agli atti le segnalazioni del Pd del comitato, oramai sciolto. “Giù le mano dal Romeo Menti” all’autorità di vigilanza sui lavori pubblici”.
La ricostruzione dei fatti. “Occorre precisare e chiarire”, prosegue il capogruppo de La Fonte-Unti per Nereto, “che sulla gara d’appalto oltre alle criticità di natura amministrativa, almeno al sottoscritto, non risultano che a distanza di oltre 4 anni siano stati accertati reati commessi da chicchessia a seguito dei suddetti esposti. Pur ritenendo che anche la sospensione disposta dall’attuale amministrazione comunale presenti molteplici criticità (amministrative ed eventualmente di natura civilistica) così come tra l’altro confermato dallo stesso legale incaricato dal Sindaco Giuliano Di Flavio, auspico che non ci siano, finanche, dei profili penalmente rilevanti come evocato dal M5S di Nereto. Occorre ricordare che il 7 dicembre 2016 si è tenuto un Consiglio Comunale, richiesto da cinque consiglieri (Laurenzi, Frezza, Fagotti, Di Felice, Mistichelli) per “occuparsi” dei lavori di recupero e riqualificazione urbana dell’area ex campo sportivo Romeo Menti.
Forse qualcuno non ha ben compreso che quel consiglio comunale del 7 dicembre è stato un passaggio importante che ha demarcato definitivamente le posizioni nel merito delle varie questioni e, soprattutto decantato la mancanza di volontà politica della maggioranza volta alla realizzazione dell’opera. Ricordo, per mero scrupolo, che i consiglieri di maggioranza dopo la discussione si sono alzati e hanno abbandonato la seduta, pertanto è venuto meno il numero legale e non si è potuto deliberare sulle numerose proposte che abbiamo presentato, atte al superamento delle problematiche amministrative e tecniche. L’ordine del giorno che abbiamo presentato protendeva, usando un eufemismo, ad uscire letteralmente “dalla buca del Menti” al fine della ripresa dei lavori, fatte salve, naturalmente, le ulteriori problematiche, derivanti dalla sospensione dei lavori, relative ai rapporti tra Comune e ditta esecutrice dei lavori (di cui purtroppo non conosciamo la reale portata non essendo stati informati e documentati dalla maggioranza). Sempre per mero scrupolo ricordo che il consigliere del Movimento 5 Stelle in quel consesso del 7 dicembre risultava volontariamente assente, perché come palesato più volte i 5 stelle oltre ad essere contrari alla realizzazione di un hub culturale, additano semplicemente ogni tipo di responsabilità alla precedente e all’attuale amministrazione, senza indicare in concreto le responsabilità e soprattutto cosa fare e come farlo. Concludendo resto in paziente attesa della pubblicazione della nostra proposta di deliberazione discussa il 7 dicembre e di tutti i documenti allegati dal sottoscritto costituenti parte integrante e sostanziale dell’atto, al fine di interessare tutte le istituzioni preposte, nessuna esclusa, per le valutazioni del caso, anche alla luce dell’esposto alla Procura annunciato e pubblicizzato dal Movimento 5 Stelle, esposto di cui non si ha contezza del contenuto e del tenore, pertanto risulta atto dovuto chiarire definitivamente l’iter di questa triste vicissitudine dove le speculazioni politiche e molto altro ancora hanno di certo arrecato un danno immane alla comunità Neretese che rischia di perdere le ingenti somme stanziate dalla Fondazione Tercas e dalla Regione Abruzzo e di rimanere nel degrado dell’attuale cantiere abbandonato”.