Tortoreto, corso badanti. Carusi: Pinto non dice la verità e deve dimettersi

carusi-nico2Tortoreto. ” Pinto non dice la verità e dimostra, ancora una volta di come, anche sul piano operativo, la sua carica di presidente del consiglio comunale, sia incompatibile con i ruoli amministrativi e, nel caso di specie, con la sua professione.

Motivi, per i quali, dovrebbe dimettersi”. Il corso per badanti, promosso al Comune di Tortoreto (e nei vari centri della Val Vibrata) surriscalda il clima politico a Tortoreto e sopratutto accende la diatriba tra il consigliere di minoranza, Nico Carusi, e il presidente del consiglio comunale Giandomenico Pinto (che ha anche la delega al sociale). Sulla tematica si era acceso un contenzioso sulla scarsa trasparenza (lamentata dal centrosinistra) e dal fatto che l’opposizione inseguisse falsi scoop gettando fango sulle persone (Pinto). ” Siccome la maggioranza mi accusa sempre di non documentarmi abbastanza” scrive Carusi in una nota, ” ho deciso di andare fino in fondo alla vicenda. Ebbene, la giustificazione di Pinto ( “nel corso c’erano state delle defezioni il giorno prima dell’avvio”) non regge. La documentazione che ho in mano dice altra cosa. La mail ricevuta dagli uffici preposti con l’elenco dei nominativi dei docenti, è datata 14 novembre.Il collaboratore del presidente del consiglio ha relazionato per tre ore il 21 novembre e il genero, il 28 novembre per quattro ore. Quello che non menziona e che quindi non dice alla gente è che il corso non è stato bandito per il solo comune di Tortoreto, bensì è un corso che abbraccia l’Unione dei Comuni e quindi più enti. Ma non mi sono fermato a questo. Ho preso contatti con la società organizzatrice, che mi ha confermato  che le due figure professionali avrebbero dato lezioni in tutti i corsi”. Il problema sollevato da Carusi e dall’intero centrosinistra, però, non è soltanto pratico, ma anche di natura politica. ” Controllare e documentarsi rientra nei compiti dell’opposizione” aggiunge Carusi, ” e mi sembra anche che i toni usati, al di là del caso, erano tali che non giustificavano una replica così stizzita da parte del presidente del consiglio al quale chiediamo di dimettersi e di fare un passo indietro, perchè il suo ruolo, più di altri, deve garantire trasparenza e rispetto di tutti. Cosa che, invece, non accade in questo momento”.

 

 

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