Alba Adriatica, Rotonda Nilo: urgono interventi per fronteggiare l’erosione

rotonda_nilo_associazioneAlba Adriatica. Nuovi ingressi nell’associazione e analisi di un tema spinoso e ancora irrisolto: quello dell’erosione costiera, che soprattutto nella zona nord di Alba Adriatica appare al momento quasi inarrestabile. Sono stati i due temi discussi nel corso dell’assemblea dell’associazione Rotonda Nilo di Alba Adriatica. Sul piano della vita associativa, l’assemblea ha provveduto al rinnovo delle cariche, alla conferma del presidente, Gianni Di Marco, e all’ingresso di tre nuovi associati, molti dei quali hanno investito in attività commerciali e d’intrattenimento e che si stanno impegnando, attraverso l’attività dell’associazione, per cercare di salvaguardare a tutelare il territorio. “Questa particolare partecipazione” si legge in una nota, “ ha fatto sì che oltre alla qualità e all’esperienza apportata dai soggetti che comunque provengono da varie parti d’Italia, abbia permesso anche all’Associazione di staccarsi da quelle mentalità spesso esclusivamente legate al piccolo interesse territoriale e di cercare di volare più in alto affrontando ad esempio la problematica erosione esclusivamente nell’interesse del territorio, dei cittadini e soprattutto della vocazione turistica del luogo che oramai rappresenta l’unica condizione economica del Paese”. Sotto questo aspetto, l’assemblea ha focalizzato le sue attenzioni, e preoccupazioni, sulla piaga dell’erosione. Durante la riunione, infatti, era presente anche il vice presidente della giunta provinciale, Renato Rasicci al quale è stata rappresentata la necessità di prevedere interventi risolutivi in termini di lotta all’erosione, prima che la situazione non sia più gestibile. “ Nel 2001”, prosegue la nota dell’associazione, “ fu pubblicato uno studio approfondito dell’Università de L’Aquila, del tratto di costa Teramano, con relativo impegno finanziario. Studio che oltre a stabilire l’entità finanziaria degli interventi, stabilisce anche che senza opere, il tratto di costa in questione rischia di scomparire. Ebbene, con la crisi economica in atto, è logico che tutto l’intervento pianificato non si può programmare, ma è illogico che con un Presidente della Regione Teramano, con una rappresentanza importante in Regione e in Provincia di politici locali e soprattutto con una filiera (Provincia-Regione-Governo) tale fino a qualche settimana fa non vi sia stato nessun impegno di intervento noto e neanche la diffusione di uno strumento come lo studio dell’Università dell’Aquila che sicuramente potrebbe rendere coscienti i cittadini del disastro naturale in atto.
Sarà cura dell’associazione divulgare lo studio e soprattutto rendersi utile all’impegno preso dopo la discussione con l’assessore Rasicci o a chiunque voglia contribuire istituzionalmente. Sarà cura dell’associazione intraprendere qualsiasi azione possa far conoscere quanto la politica si riempia la bocca di sostenere le vocazioni territoriali, in questo caso turistica e poi faccia finta di non sapere.
Ai cittadini, agli imprenditori si rivolge l’appello di lasciar perdere i frazionismi territoriali, gli interessi del proprio orticello perché il territorio oggi ha bisogno di unione e quindi di forza”.

 

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