Casinò a Tortoreto, opposizione chiede referendum e proprietà pubblica

casinTortoreto. La mozione per chiedere il nulla osta governativo, per l’apertura di un casinò, a Tortoreto, raccoglie i consensi solo della maggioranza. Le opposizioni consiliari, pur d’accordo con l’idea di muovere tutti i passi istituzionali per avere una casa da gioco, pongono due discriminanti: promuovere un referendum tra la cittadinanza, per conoscere gli orientamenti, e fare in modo che la potenziale struttura sia municipale e comunque non solo privata.

Attorno a questi due concetti di fondo si è consumata, in consiglio comunale, la discussione relativa alla mozione utile per chiedere il nulla-osta governativo per aprire un casinò a Tortoreto, progettualità frutto della richiesta avanzata dalla proprietà dell’Hotel Panoramic.

Sul possibile ritorno d’immagine che la cittadina, in ottica turistica, potrebbe avere da un simile insediamento, nessuno ha posto dei dubbi. Piuttosto, il capogruppo del Pd, Rolando Papiri, ha spinto affinché l’ente facesse propria la proposta, ossia di avanzare una richiesta al ministero per una casa da gioco municipale (o a maggioranza pubblica), così come accade per i casinò attualmente autorizzati in Italia (Campione d’Italia, Saint Vincent, Venezia, San Remo e Bagni di Lucca), e chiedere anche il parere della cittadinanza, attraverso un referendum. Proposte, queste, che la maggioranza, almeno in questo momento, ha deciso di non accogliere (o comunque di non inserirle nella mozione), ragione per la quale i cinque consiglieri di opposizione hanno votato contro al provvedimento.

Papiri ha parlato di una maggioranza che “corre dietro alle proposte del momento, senza nessuna strategia”. Accusa che il centrodestra ha rintuzzato, “visto che è in ogni caso il Comune” ha detto il sindaco Monti, “ a presentare la mozione e non esiste nessuna preclusione verso un referendum”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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