Teramo. Le accuse dei sindacati? Pura e semplice strumentalizzazione. Il presidente della Provincia, Valter Catarra, replica così alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dalla Funzione Pubblica di Cgil e Uil, che avevano annunciato un ricorso al Tar, puntando il dito contro “l’esagerato” numero di personale che va a creare lo staff del presidente.
“Mentono sapendo di mentire” commenta Catarra “e lo fanno in maniera strumentale. La cosa che più mi ha fatto rabbia, tra quanto hanno detto, è il fatto che la Funzione Pubblica interna abbia calpestato la dignità dei lavoratori di questo Ente, definendo i dipendenti dei collaborazionisti. Io quindi sarei Hitler? Non scherziamo!”.
Il presidente passa poi ad illustrare nel dettaglio le cifre del personale, partendo dalla necessaria differenziazione tra pianta organica teorica e pratica. “Quella che abbiamo trovato al nostro insediamento comprendeva 585 persone, 356 amministrativi e 215 operai, più 14 dirigenti. La nostra pianta organica teorica, invece, comprende 476 persone, che in realtà sono 340, di cui 183 amministrativi e 154 di categoria B (ausiliari e operai), più 7 dirigenti. E poi chiariamolo una volta per tutte: questa riorganizzazione non è il Vangelo o la Costituzione, può essere modificata in itinere. Certo non è la migliore in assoluto, ma è la migliore possibile”. Di sicuro, secondo Catarra, ci sono le spese: “per il personale abbiamo speso 1milione e 200mila euro in meno”.
Nessuno “portaborse”, inoltre, lo staff è composto semplicemente da un Capo di gabinetto, due segretarie e un autista. Poi ci sono coloro che si occupano della biblioteca, del sito web e così via. Andiamo a contarli allora! Dopo il promesso “caffè in Provincia”, è la volta della “visita guidata” negli uffici dell’Ente. In effetti, dei 64 componenti dello staff non c’è traccia, a meno che Catarra non abbia loro concesso una giornata libera ad hoc. “Se qualcuno conta 64 dipendenti” aveva detto ieri il presidente “oltre al caffè offro anche una cena”. Per il momento è saltata. Sarà per la prossima.
