La Cisl, con lettera a firma del segretario Angelozzi, ha invitato l’Amministratore unico dell’Ater di Teramo ad azzerare tutti i provvedimenti riguardanti il personale dell’Azienda e soprattutto, l’attribuzione di categorie superiori, le maggiorazioni stipendiali, il riconoscimento di mansioni superiori, ritenendoli “palesemente illegittimi” e non conformi alla disciplina dei contratti collettivi.
“Poiché siamo stati espressamente invitati ad intervenire” dichiara D’Alessandro “ricordo che i commissari delle aziende regionali, poi diventati amministratori unici, sono stati insediati con il compito di ridurre e contenere i costi della politica. In base alla legge di indirizzo, Marco Pierangeli avrebbe dovuto incarnare la figura dell’oculato risparmiatore, per consentire il rilancio della primaria, se non unica, funzione dell’Ater: quella di assicurare una casa decente ai cittadini meno abbienti. Proprio per questo si chiamano, da sempre, case popolari. Ma non risulta che a Teramo e in provincia, negli ultimi tre anni, siano stati realizzati nuovi alloggi, mentre sappiamo per certo che si stanno ‘ristrutturando’ uffici inaugurati appena qualche anno fa. Sembra, per inciso, che si stiano spendendo circa 100mila euro per dotarla di ogni confort, con stucchi veneziani, portaombrelli da 550 euro, TV al plasma etc. Sarà opportuno che l’Assessore venga in Aula a dirci costa sta accadendo all’Ater di Teramo, dove si spendono somme ingenti che spettano, invece, alla competenza decisionale del Consiglio regionale. L’IdV, per fare piena luce sulla vicenda, chiederà l’accesso a tutti gli atti riguardanti il personale dell’Ater di Teramo”.