Teramo. “Ogni volta che il sindaco riceve una critica politica dall’opposizione di centro sinistra, reagisce in maniera piccata, manco se godesse dell’immunità papale”. I gruppi consiliari di opposizione, Pd, Idv e Prc replicano così alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal primo cittadino teramano, Maurizio Brucchi.
Tema di discussione, la nomina del dirigente esterno del settore Urbanistica, Giacomo Mariotti, rispetto al quale Brucchi aveva accusato l’opposizione di portare avanti una continua “persecuzione personale”.
“Nel 2005” spiega la minoranza in una nota “il sindaco Gianni Chiodi, per allargare la compagine politico/tecnico/amministrativa di fiducia, da inserire all’interno del palazzo di città, aveva creato un nuovo Settore “Ambiente e Traffico” alla cui direzione fu indicato l’Arch. Di Timoteo che invece dirigeva da anni, in maniera riconosciuta e capace, il IV Settore. A detta dell’allora primo cittadino, il trasferimento di Di Timoteo era un premio; di fatto, invece, era solo un modo per esiliare l’architetto in un altro edificio, senza che neppure potesse disporre di risorse umane adeguate al nuovo incarico e nel contempo per liberare il posto da dirigente del IV Settore. Tale situazione è perdurata fino all’arrivo della nuova amministrazione comunale targata Brucchi e fino a quando lo stesso Di Timoteo, circa due anni dopo la nomina, ha presentato domanda di aspettativa non retribuita per la durata di tre anni. L’Amministrazione, anzi il sindaco, ha ritenuto di concedere il proprio parere favorevole, privandosi così, consapevolmente, di un Dirigente Tecnico. Una perdita che si sarebbe andata ad aggiungere ai futuri pensionamenti di Gadaleta e Mattei. È inverosimile credere che la carenza di Dirigenti Tecnici, che in tal modo si sarebbe venuta a creare, possa essere sfuggita all’attenta amministrazione Brucchi. Come è possibile, dunque, affermare oggi che l’Amministrazione è stata costretta al prolungamento del contratto esterno solo perchè un Dirigente è in aspettativa? Una costrizione che, di fatto, sta costando a questa Amministrazione 130mila euro l’anno, ossia la spesa del contratto esterno. Al di là di tutti i codici, codicilli, note e postille, il principio che intendiamo ribadire con forza è che dentro le Amministrazioni Pubbliche si entra per concorso e non esistono scorciatoie. Soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo in cui la carenza di lavoro è uno dei peggiori crucci della nostra società, e soprattutto dei nostri giovani. Senza contare che, nello specifico, un concorso è stato bandito da più di tre anni ma, evidentemente smarrito nei meandri degli uffici comunali, lascia in attesa gli oltre 50 candidati che ci avevano messo la faccia.