E’ quanto chiede La Destra di Roseto, nella persona del segretario comunale, Luigi Felicioni, all’attuale amministrazione guidata da Enio Pavone. Felicioni torna a puntare il dito contro la ex giunta Di Bonaventura, promotrice del bando già oggetto in precedenza di interventi politici.
“Visti gli atti pubblici” dichiara in una nota Felicioni “avevamo fatto notare le tante stranezze del bando concorsuale: titoli di studio non attinenti con l’incarico, titoli magicamente poi posseduti dal vincitore del concorso; un bando firmato da una futura esaminata; la stessa esaminata collega dell’esaminatore; una commissione interna del Comune presieduta dall’attuale Segretario Comunale e da impiegati del I Settore “sottoposti” dell’esaminata”. Era stata sollevata, dunque, una questione “morale” e la stessa Destra aveva chiesto una sospensione del concorso pubblico, per adeguare il bando e nominare una commissione esterna che avesse tutti i requisiti di imparzialità nel giudicare i candidati. “Ma le attese risposte” continua Felicioni “non arrivarono dalla precedente amministrazione, perché evidentemente avevamo colpito nel segno: le procedure non erano affatto trasparenti e non era stata garantita l’imparzialità nella selezione dei candidati. Oggi le nostre denunce politiche trovano pieno riscontro in un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, presentato lo scorso 4 maggio da un legale contro il Comune di Roseto e contro la vincitrice. Risultato: in una riunione di giunta del 13 maggio scorso, il Comune ha nominato un legale per opporsi al ricorso, caricando ulteriori spese sulla collettività e intestardendosi su una posizione indifendibile. Altro risultato: un posto di lavoro a scadenza quinquennale è stato ininterrottamente conservato dal 1999 ad oggi, con relativi lauti adeguamenti di stipendio. Avendo consultato tutta la documentazione a nostra disposizione, riteniamo possibile l’accoglimento del ricorso; pertanto La Destra Roseto chiederà all’amministrazione di centrodestra di valutare un possibile annullamento del concorso in oggetto, la revoca dell’incarico al legale di parte per evitare spese inutili e dannose per l’ente e una nuova procedura, trasparente e meritocratica, per selezionare future figure dirigenziali. In linea con la nostra politica, da sempre attenta alla legalità, ci faremo carico di questa battaglia e ne daremo conto alla collettività, consapevoli che così restando le cose, sono gia pronti ulteriori ricorsi alla Corte dei Conti con conseguenti problemi amministrativi, finanziari e legali per il Comune. Problemi con una paternità politica chiara e non sconfessabile: quella del Partito Democratico, prima Ds, con ben 3 mandati elettorali di 2 sindaci e che testimonia l’assoluto delirio di onnipotenza politica della sinistra rosetana nell’ultimo decennio e l’esistenza di un ufficio di collocamento politico”.