Atri. Undici punti per rilanciare il presidio ospedaliero di Atri. Sono quelli contenuti nella mozione presentata in Consiglio Comunale lo scorso 24 settembre, sottoscritta dai consiglieri comunali del Pdl, del Gruppo Indipendente e del Partito Socialista. In quell’occasione, la mancanza del numero legale in Aula (determinata anche da “pesanti” assenze all’interno della stessa maggioranza) aveva fatto saltare la votazione, rinviando il tutto alla prossima assise, quando la mozione sarà discussa come ordine del giorno.
A questo punto, bisogna fare un passo indietro e tornare a quel Consiglio Comunale. In quella occasione, su questo giornale era stato espresso un “dubbio”, oggi sciolto dal diretto interessato, il consigliere comunale Davide Di Giacinto, relativo ad “una mano non alzata” al momento del voto sull’ordine del giorno presentato dall’opposizione (che, ricordiamo, chiedeva le dimissioni del manager della Asl, Giustino Varrassi, e un impegno preciso del Consiglio Comunale ad opporsi alla realizzazione di un nuovo ospedale nel territorio di Giulianova).
Qual era il significato di quel “non voto”? Non certo un appoggio, come supposto inizialmente, ma un “voto contrario, come tra l’altro è scritto nel verbale”, precisa Di Giacinto.
E le motivazioni della contrarietà sono semplici, secondo il consigliere: “un Consiglio Comunale non può andare allo scontro con un altro Comune, si sarebbe scatenata una guerra senza precedenti. Così come un Consiglio Comunale non può chiedere le dimissioni del direttore generale di un altro Ente. In quell’ordine del giorno mancava un passaggio fondamentale”.
Passaggio contenuto nell’altra mozione, quella presentata dalla maggioranza, che impegna il Consiglio Comunale a richiedere al Direttore Generale della Asl di Teramo “un piano documentato e un time planing che diano dimostrazione delle azioni che saranno intraprese su Atri nel breve e lungo periodo, sia sui reparti che sui macchinari e sul personale, con particolare attenzione ai concorsi per i Primari e per i medici; a ribadire la volontà di prendere atto di tale nuovo presidio ospedaliero (quello di Giulianova, ndr) e, comunque, pur avendo avuto garanzie sul futuro, ribadiamo la nostra attenzione affinchè la nuova costruzione non assorba o incida negativamente sul presidio ospedaliero di Atri e sulle sue professionalità”.
La mozione impegna, inoltre, il sindaco Gabriele Astolfi a “sollecitare il Direttore Generale della Asl a pubblicizzare le azioni assunte per l’Ospedale di Atri, con apporti documentali, nel rispetto di quanto richiesto e ritenuto e degli impegni presi dal Consiglio Comunale”.
Insomma, “Varrassi deve dire chiaramente agli atriani quali sono i suoi progetti sull’ospedale San Liberatore, perché le parole e le continue contraddizioni lasciano facilmente spazio alle speculazioni. E allora, questa mozione vuole dare un valore ad una scelta politica condivisa legata ai fatti, non ai proclami. Gli atriani hanno bisogno di avere certezze da parte degli organi istituzionali coinvolti. Solo in questo modo potranno placarsi anche tutte le polemiche che ci sono state finora”.
Nel frattempo, si attendono le novità annunciate nei giorni scorsi sia dal primo cittadino Astolfi che dal capogruppo del Pdl, Francesco Filiani. Tutto è ancora top secret. Per il momento, questa è la posizione della maggioranza sul San Liberatore. Il testo della mozione sarà discusso nel prossimo Consiglio Comunale. Sempre che stavolta rimangano seduti tutti al loro posto.