Tortoreto, nasce l’Api. Di Matteo: guardiamo al centro. Con il Pd impossibile dialogare

api_tortoretoTortoreto. L’Api prende forma anche a Tortoreto, dove a tracciare il percorso del nuovo partito (Alleanza per l’Italia) ci sono due esponenti della passata amministrazione: Domenico Di Matteo (ex sindaco) e Nicola Ianni (ex vice-sindaco). In attesa di celebrare il congresso cittadino del partito di Rutelli, in programma il 7 ottobre, il movimento ha raccolto già 50 adesioni e guarda con attenzione a quelli che potrebbero essere, nell’immediato, i nuovi scenari politici. Il percorso dell’Api è stato tracciato questa mattina, in conferenza stampa, alla presenza anche dal responsabile provinciale, Marcello Mellozzi, Berardo Fagioli (Teramo) e due iscritti in rappresentanza dell’ala giovanile, Valerio Manucci e Andrea Fratoni. Nella circostanza, Domenico Di Matteo, che è l’anima del partito a livello locale e provinciale, ha anche lanciato alcuni messaggi molto sibillini, approfittando per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “ Dovendo estremizzare il ragionamento”, ha sottolineato, “ mi sento più vicino alle posizioni dell’attuale amministrazione comunale che confrontarmi che con gli attuali rappresentati del Pd”. Partito, con il quale, l’ex sindaco ha militato e che ha rappresentato, nel 2009, candidandosi nel collegio per le provinciali. In attesa che l’Api possa poi avere una propria ossatura, anche dal punto di vista organizzativo, qualche sguardo al futuro viene lanciato. “ Abbandoniamo la sinistra” ha aggiunto Di Matteo, “ per diventare il punto di riferimento dei centristi, dei moderati e dei riformisti, che vogliono ridare slancio alla politica locale. il nostro obiettivo non è quello di criticare, ma di costruire qualcosa di importante. Non abbiamo preclusioni nei confronti di nessuno, a patto che le forze politiche presentino facce nuove. E’ altrettanto ovvio, però, che con l’attuale minoranza in consiglio comunale non è possibile nessuna forma di dialogo”. Nella circostanza, Mellozzi ha anche sollecitato la necessità, a livello provinciale, di accelerare i tempi per la costruzione del Terzo Polo.

 

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