Teramo, caccia al cinghiale: l’opposizione attacca ‘l’ennesima Catarrata’

cinghialeTeramo. “Cosa non si fa per accontentare gli amici”. Comincia così la nuova critica che l’opposizione provinciale muove nei confronti della Giunta Catarra, con particolare riferimento al Disciplinare per la gestione dell’attività venatoria nelle Zone di Ripopolamento e Cattura che, sulla base delle modifiche apportate al Piano faunistico, saranno quest’anno riaperte alla caccia.

“In particolare” spiegano i consiglieri Ernino D’Agostino, Mauro Sacco, Giuseppe Di Febo e Ugo Nori “il Consiglio ha deliberato che, in attesa della ridefinizione dei distretti faunistici per la caccia al cinghiale, nelle Zone poste a monte della statale 81, le battute di caccia saranno svolte a rotazione dalle squadre in base ad un pubblico sorteggio. La ragione della decisione è quella di evitare disparità di trattamento fra le squadre assegnatarie di distretti faunistici. Ma gli amici premevano”.

Secondi i consiglieri di opposizione, “una squadra, guarda caso di Notaresco, vuole ad ogni costo che le sia assegnata una Zona riaperta alla caccia, particolarmente appetibile perché densamente popolata da cinghiali. Ed allora, fatte le regole, la Giunta riesce a trovare l’inganno:

il provvedimento prevede che l’intera area Rapino-Spiano di Teramo possa essere assegnata ad una squadra, in contrasto con il criterio generale della rotazione nelle ZRC riaperte all’esercizio venatorio. Nella sostanza, si rende assegnabile ad una squadra una porzione di territorio nella quale altrimenti le battute sarebbero state svolte con il criterio della rotazione”.

Una decisione che i consiglieri definiscono “gravissima”, in quanto “contrasta con i più elementari criteri di trasparenza e di par condicio, risponde esclusivamente ad esigenze di natura clientelare. Chiediamo un atto di semplice buon senso: si riveda tale provvedimento”.

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