Teramo. “Dopo anni di annunci mediatici sulla riorganizzazione dell’Ente e sulla nuova dotazione organica, solo il 22 luglio scorso il segretario generale dell’Ente ha inviato, pur se incompleta, la proposta alle organizzazione sindacali territoriali”. È il documento firmato da Cgil, Cisl e Uil con il quale si critica la Provincia di Teramo per le “relazione sindacali” negli incontri sulla riorganizzazione della pianta organica.
Nella nota i tre sindacati spiegano che “il segretario riunisce il tavolo sindacale per il 26 luglio convocando solo sindacati provinciali e non la RSU aziendale commettendo, in tal modo, una evidente illegittimità. Della riunione, viene informato, per conoscenza, solo il coordinatore e non gli altri 11 componenti della RSU. Le organizzazio-ni sindacali provinciali hanno comunicato all’Ente che la trattativa non avrebbe avuto luogo se non alla presenza dell’intera RSU. Nonostante ciò il segretario generale (ndr, Gianna Becci) insiste a convocare soltanto le sigle provinciali e il coordinatore della RSU, per le giornate del 1, 2 3 e 4 agosto”. Cgil, Cisl e Uil “ritengono che tale atteggiamento sia altamente lesivo delle prerogative di o-gni singolo membro della RSU in quanto organo sindacale eletto e rappresenta-tivo di tutti i dipendenti della Provincia. Il coordinatore non ha il compito di far-si da tramite tra amministrazione e rappresentanza sindacale, ma solo quello, interno alla componente sindacale unitaria, di coordinare i lavori della stessa. Non si comprende l’urgenza di un tavolo sindacale balneare, quando il parto della pianta organica e del regolamento ha comportato anni di gestazione, tan-to più che la parte pubblica non convoca i sindacati per discutere dei problemi del personale dal dicembre 2010. Ci venga concessa la facoltà di esprimere lo sdegno e l’indignazione per l’insistenza e l’indifferenza con le quali il segretario generale ha affrontato la questione”. Per i tre sindacati non sarebbe tollerabile che il segretario generale verbalizzi frasi che vanno in contrasto con le leggi e che testualmente si riportano: “Non c’è nessun obbligo di contestualizzare la consultazione con tutti gli interessati. Voglio aggiungere che le organizzazioni territoriali possono ben riunirsi con le RSU anche separatamente”. Infatti per Cgil, Cisl e Uil “la parte pubblica non può scegliere l’interlocutore sindacale, ma è il contratto collettivo nazionale a stabilire chi sono i soggetti sindacali a cui è demandata la contrattazione: i sindacati provinciali e le RSU aziendali. Si chiede al Presidente di intervenire affinché le regole vengano rispettate e di chiari-re, altresì, il dubbio se ci si trova di fronte ad un comportamento antisindacale o alla scarsa dimestichezza con norme e contratti da parte di un dirigente a cui egli stesso affiderebbe il ruolo di futuro Direttore Generale dell’Ente”.