Di seguito il testo integrale della lettera.
“Egregio Direttore,
con la presente si richiede un incontro urgente per poter discutere dell’Atto Aziendale della Asl di Teramo che riteniamo avrà già redatto in virtù delle Linee Guida approvate con delibera commissariale ad acta n. 5 del 20.02.2011.
Tale confronto è necessario soprattutto per conoscere, se c’è naturalmente, un progetto mirato ad abbattere i problemi strutturali della sanità teramana, comprese le liste di attesa. Siamo infatti preoccupati dalle numerose notizie che quotidianamente appaiono sulla stampa e ci raccontano di una situazione di estremo disagio che i cittadini subiscono nella richiesta di un qualsiasi esame medico, con punte di attesa che arrivano fino al 2012.
E’ di questi giorni la notizia che per un esame di ecodoppler a Teramo bisogna attendere fino al 19 settembre 2012.
Tali circostanze non solo mettono in evidenza i tanti disservizi delle nostre Asl, ma stanno producendo un clima di totale sfiducia da parte dei cittadini-utenti tanto che Lei stesso ha annunciato alla stampa che ci avviciniamo alla cifra record di quasi 80 milioni di euro per la mobilità passiva del 2010 verso altre regioni, un dato che indica inequivocabilmente un inesorabile decadimento della sanità teramana.
A nostro avviso è preoccupante che liste di attesa e mobilità passiva dipendano soprattutto dalla diagnostica e dai piccoli interventi chirurgici (cataratta, ernie, etc..etc) e non da richieste di prestazioni specialistiche.
Vorremmo inoltre conoscere come si intende affrontare il discorso della rete di emergenza e urgenza: da più parti del territorio ci sono manifestazioni di carenze delle postazioni del 118.
La chiusura dei reparti di ortopedia, ostetricia, ginecologia e pediatria dell’ospedale di S.Omero appare in questo periodo estivo inopportuna oltre ad aggravare i dati già negativi della mobilità passiva verso la regione Marche.
Chiediamo inoltre di conoscere quanto dureranno i lavori che interessano alcuni reparti del presidio vibratiano e come verranno garantiti i servizi che nel frattempo sono stati sospesi e soprattutto se c’è un progetto di rilancio dei suddetti reparti e dell’intera struttura come più volte annunciato in riferimento all’utilizzo di nuovo personale medico garantito da apposita convenzione con l’Università degli studi dell’Aquila”.