I vecchi proprietari delle aree espropriate, negli anni scorsi, in forza di pronunciamenti del tribunale civile sono stati indennizzati (l’ente, complessivamente, ha pagato più di 1milione di euro), ma ora si ripropone il problema di avviare le procedure (se tecnicamente ancora possibili), di recupero crediti tra i circa 80 assegnatari degli alloggi in questione. Parte degli espropri pagati dal Comune, infatti, riguardano le aree poi cedute in diritto di superficie alla coop edili che realizzarono le palazzine. Alcune di queste sono fallite, altre hanno esaurito la loro ragione sociale, e dunque già in passato l’operazione non è sembrata delle più agevoli. Ora, l’amministrazione comunale torna a battere il sentiero del recupero crediti (se tecnicamente ancora possibile), operazione che in ogni caso va tentata. A distanza di cinque anni dall’affidamento dell’incarico ad un legale, che non ha sortito effetti, l’ente ha deciso di revocarlo e di riprendere in mano la pratica. Il rischio per gli assegnatari è quello di dover sborsare, ciascuno, alcune migliaia di euro per coprire il debito.