Pineto. “Le nostre sono comunque le tariffe più basse: il problema sta nell’incapacità del centrodestra di dar vita a una corretta politica dei rifiuti”. Così il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, replica alle accuse mosse dal Club della Libertà, che ha commentato gli aumenti Tarsu definendoli come “un aumento che si poteva e doveva evitare, eliminando lo sperpero di denaro pubblico”.
Di tutt’altro avviso il primo cittadino pinetese che, carte alle mano, elenca la serie di problemi derivanti da un aumento oggettivo dei costi a cui il Comune non può sottrarsi. “Siamo costretti a trasportare l’umido fino a Cesena” lamenta Monticelli “e questo significa gravare moltissimo sui bilanci comunali. Per non parlare del fatto che dal 2006 stiamo ripianando le perdite del consorzio Piomba-Fino”.
A questo si aggiunge la necessità da parte dell’ente comunale di ripartire sulla cittadinanza almeno il 50 per cento delle spese sostenute per i rifiuti, come stabilito dal decreto Ronchi.
Monticelli ricorda soprattutto che, ad oggi, non esiste ancora alcuna discarica in provincia di Teramo. “Il governo provinciale e regionale di centrodestra non sta facendo nulla per risolvere la situazione” tuona il primo cittadino. “Non c’è progettualità. A chi sostiene che non ci occupiamo dei problemi di Pineto voglio invece ricordare che siamo la città con le tariffe più basse della provincia”.
Monticelli porta ad esempio i dati forniti dalla Arco Consumatori. “A Silvi le abitazioni hanno subito un notevole aumento della Tarsu, che si attesta sui 2,53 euro al mq. Roseto paga, invece, 2,44 euro. La nostra tariffa è di 1,98 euro al mq. Inoltre, grazie alla collaborazione dei cittadini, ad oggi il nostro Comune ha raggiunto un’elevata percentuale di raccolta differenziata, che si stima al 67 per cento. Il che, rispetto ad altri territori dove gli aumenti sono stati più sostanziali, ci ha permesso di contenere gli elevati costi del ciclo rifiuti”.