Annunciano una mobilitazione continua, le famiglie dei ragazzi che frequentano il centro di Martinsicuro, alla luce di quanto deciso nella stesura del piano sociale. “Un’analisi corretta dei bisogni porta a riconoscere questa realtà” commenta Danila Corsi, presidente di Anffas Martinsicuro, “ e dovrebbe portare anche a delineare risposte adeguate. La maggioranza del gruppo di Piano non ha voluto prendere atto di ciò e, richiesta di quale soluzione si proponesse di adottare per le 20 persone con disabilità del Centro “La Rosa Blu”, nel caso Anffas fosse costretta a sospendere il suo servizio, non ha dato alcuna risposta”. Durante le varie riunioni, che hanno poi portato all’elaborazione del piano di zona, che ora alla spicciolata dovrà essere approvato dai singoli Comuni della Val Vibrata, il presidente dell’Anffas ha portato come esempio cosa accade negli ambiti sociali della regione, nei quali il servizio dei centri diurni viene affidato alle associazioni di volontariato, abbinando qualità ed economia nell’erogazione delle prestazioni. “ Abbiamo proposto di affiancare al Centro Diurno Val Vibrata già esistente e gestito da enti aggiudicatari del servizio tramite bando, aggiunge Danila Corsi, “anche il secondo Centro Diurno da gestire con le forze del volontariato. La proposta non ha trovato alcun accoglimento”. L’attuale piano sociale di zona è stato sì approvato, ma con il voto negativo della stessa presidente dell’Anffas e dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Martinsicuro, Marcello Monti.
Cosa accade negli altri ambiti
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