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Tortoreto: dipendenti fannulloni? Cgil: il dato va inquadrato

Tortoreto. Dipendenti assenteisti e fannulloni? Non proprio. Il recente dato statistico, fornito dal ministero per la Pubblica Amministrazione, che certifica che i dipendenti del Comune di Tortoreto, in Abruzzo, sono quelli che in percentuale assommano il maggior numero di assenze per malattia, merita un approfondimento. La spiegazione la fornisce Amedeo Marcattili, segretario provinciale della Cgil funzione pubblica, che sottolinea: “nel calcolo delle assenze per malattia, sono computate anche le lavoratrici in interdizione obbligatoria, ovvero le dipendenti collocato obbligatoriamente a risposo, in quanto impossibilitate a svolgere le abituali mansioni lavorative nel corso della gestazione. Consapevoli del bassissimo tasso di natalità presente nel nostro paese, nonché dalla carenza di servizi a sostegno delle lavoratrici-madri, possiamo solo rallegrarci e congratularci con le neo-mamme”. Se da un lato, dunque, il dato statistico assegna al Comune rivierasco la maglia nera per le assenze per malattia, il sindacato ricorda che dal 2007 in poi, l’ente ha dovuto far fronte ad una serie di eventi straordinari (alluvioni del 2007 e del 2011, accoglienza di 4mila terremotati), senza ricorrere a forze esterne, accumulando ore ed ora di straordinario, liquidato nel biennio successivo dopo una serie di accurati controllo sulle ore effettuate. “ Con l’insediamento della nuova giunta” prosegue Marcattili, “abbiamo assistito all’applicazione di sistemi di gestione sempre più rigidi: l’imposizione della settimana lunga, la modifica dello schema orario e la riduzione dei tempi di flessibilità in entrata ed uscita ovvero orari di servizio rigidissimi, in completa controtendenza con le valutazioni riguardanti il padroneggiare della situazione lavorativa che combinate alle esigenze familiari, avrebbero indubbiamente prodotto una riduzione della percezione di sovraccarico e di stress Abbiamo assistito ad una rimodulazione dell’organico, al dissolversi delle aspettative del personale interno. Le scelte politiche messe in campo, possono essere considerate in controtendenza anche alle indicazioni poste dal D.Lgs. 81/2008 in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro”.