Comprensione e attenzione massima. Il vice presidente della Giunta regionale, nonché assessore alla ricostruzione Giovanni Lolli, accoglie la protesta di alcuni sindaci del teramano in merito al mancato inserimento nella V area interna “Alto Aterno – Gran Sasso della Laga” e rassicura i sette primi cittadini dell’entroterra.
“Purtroppo”, ha detto Lolli, “la definizione di area interna è vincolata ad un numero complessivo di abitanti che non può essere superato né da noi né dalle altre Regioni coinvolte. Nel decreto del governo Renzi è scritto che i danni verranno ristorati indipendentemente dalla dislocazione geografica, tuttavia – per venire incontro ai disagi creati dal sisma in alcuni Comuni limitrofi all’area principale – la Regione ha adottato un apposito provvedimento”.
Il vice presidente spiega, infatti che nella delibera del 26 settembre scorso è scritto che verranno approntate “misure di supporto aggiuntivo regionale che troveranno copertura amministrativa e finanziaria nella legislazione regionale e nazionale e nei conseguenti provvedimenti amministrativi e finanzianti in favore dei seguenti Comuni: Cagnano Amiterno, Torricella Sicura, Barete, Pizzoli, Civitella del Tronto, Fano Adriano, Pietracamela, Tossicia” e che “la Regione si farà carico con proprie misure di supportare il ripristino delle attività ed il superamento delle difficoltà intervenute con il sisma del 24 agosto 2016 in danno delle economie dei Comuni interessati alle prefate misure di supporto aggiuntivo regionale”.
Dunque per i Comuni al di fuori delle aree individuate dal decreto varato oggi dal Governo e non ricadenti nella V area interna “Alto Aterno – Gran Sasso della Laga” sono previste misure di ristoro dei danni attraverso il Programma di sviluppo rurale (settore agricoltura), il Fondo europeo di sviluppo regionale (settore attività produttive), il Fondo sociale europeo (settore lavoro e servizi sociali) oltre al Fondo di sviluppo e coesione, non appena verrà quantificato dal Governo.