Alba Adriatica. Venti anni di attività, con un numero crescente di interventi garantiti sul territorio cittadino, rischiano di essere cancellati con un semplice colpo di spugna. O meglio, con un semplice atto amministrativo che ridisegna il nuovo piano di emergenza sanitaria per la Asl nel 2011. E’ questo l’amaro destino che accompagna il percorso della Croce Bianca di
Alba Adriatica, che alla luce della riorganizzazione del servizio a livello provinciale, rischia di dover chiudere i battenti. Ma non solo, con la riduzione delle postazioni del 118, anche le attività del soccorso sul territorio vengono ridotte con innegabili ripercussioni sulla gestione delle emergenze, che crescono durante il periodo estivo, anche il relazione alla popolazione che dimora sulle località costiere. Per questo motivo, nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale è stata presentata una mozione da Alessandro Casciotti, consigliere delegato alle associazioni, approvata dall’intera assise civica, per illustrare una serie di dati relativi all’attività che le associazioni prestano nel campo dell’assistenza medica e sanitaria e per chiedere alla Regione e alla Asl di rivedere alcune progettualità, che dovrebbero entrare in regime da maggio. “Le decisioni assunte dalla Asl sono sconcertanti”, spiega Alessandro Casciotti. “ Cosa potrebbe accadere in inverno senza un medico capace di effettuare una corretta diagnosi ed un tempestivo trattamento? E come faremo in estate a gestire le numerosissime emergenze con la metà di mezzi e volontari a disposizione? E’ giusto cancellare con un colpo di spugna la storia e la vitalità di un gruppo preparato come quello della Croce Bianca mentre vengono fatte salve convenzioni dispendiose per spostare radiografie da un padiglione all’altro di un ospedale?”
La mozione
MOZIONE_PIANO_EM._118.doc