Roseto. La sentenza emessa dal Tribunale di Atri, che ha condannato il Comune di Roseto a risarcire i danni ad un cittadino (che nel 2009 si era visto la casa allagata a causa di una carente manutenzione degli scoli dell’acqua piovana), per l’amministrazione comunale non avrebbe nulla a che fare con gli allagamenti dovuti alla calamità naturale che ha colpito il territorio ad inizio marzo, ma riguarderebbe un rischio assicurato che attiene alla responsabilità civile da parte dell’Ente pubblico.
Sarà l’assicurazione a risarcire il cittadino rosetano, inoltre l’amministrazione comunale, attraverso una nota, ha precisato che “non sono i Comuni a dover risarcire i privati quando si verificano eventi calamitosi su di un territorio, il risarcimento in questo caso spetta alla Regione Abruzzo che a tale scopo ottiene speciali fondi dal Governo. L’Amministrazione comunale di Roseto ha già provveduto a dichiarare lo stato di calamità per gli eccezionali eventi atmosferici di inizio marzo, così pure la Provincia di Teramo e la Regione Abruzzo. Siamo ora in attesa dei fondi promessi. Una parte saranno destinati alle opere pubbliche necessarie per riparare le criticità causate dal maltempo sui beni pubblici ed una parte andranno per risarcire i danni dei privati”.
Infine replicando al portavoce della Federazione della Sinistra, Marco Borgatti, che aveva parlato di responsabilità dell’amministrazione negli allagamenti del 2 marzo: “Va ricordato che la sentenza per sua natura riguarda esclusivamente la specifica vicenda della singola abitazione di cui si è occupata. Chiunque millanta l’estensione del provvedimento a favore di altri cittadini lo fa con scopi puramente propagandistici, rischiando di ingenerare inutili e costose aspettative. Ai cittadini quindi l’appello a non seguire le voci fuorvianti che hanno esclusivamente lo scopo di creare facili illusioni e allontanano dai referenti istituzionali a cui vanno rivolte le istanze di risarcimento per eventi calamitosi”.