Teramo, costi della politica: le incompatibilità dei doppi incarichi

riccardo_mercanteTeramo. La normativa parla chiaro: “Ferme le incompatibilità previste dalla normativa vigente, nei confronti dei titolari di cariche elettive, lo svolgimento di qualsiasi incarico conferito dalle pubbliche amministrazioni, inclusa la partecipazione ad organi collegiali di qualsiasi tipo, può dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute; eventuali gettoni di presenza non possono superare l’importo di 30 euro a seduta”.

In sostanza, un consigliere comunale, che allo stesso tempo ricopre il ruolo di assessore provinciale, non può ricevere l’indennità piena, ma limitata ad un gettone di presenza di massimo 30 euro, oltre al rimborso spese. All’atto pratico, quanto questa norma, che si rifà al decreto legge n.78 del 31 maggio 2010, viene rispettata a livello locale? Il quesito è contenuto nell’interrogazione che il consigliere provinciale dell’IdV, Riccardo Mercante, presenterà nel prossimo Consiglio, anticipata oggi in conferenza stampa.

“Il Consiglio Provinciale” ha spiegato “è pieno di politici in conflitto. E se l’ente locale, si tratti della Provincia, del Comune o della Regione, continua a pagare l’indennità piena, allora si potrebbe configurare un danno erariale”.

E Mercante porta anche alcuni esempi: “il consigliere provinciale del Pd Enzo Frattari è allo stesso tempo assessore all’urbanistica per il Comune di Roseto. Il consigliere provinciale del Pdl Diego Di Bonaventura è anche assessore a Notaresco, il consigliere provinciale Flaviano Montebello è anche un componente del consiglio di amministrazione dell’Arpa. Ancora, il consigliere provinciale Nicola Di Marco è anche componente del CdA della Fia, o Raimondo Micheli, presidente della TeAm e consigliere provinciale. Passando al Comune, abbiamo ad esempio Giacomo Agostinelli, consigliere comunale e vice presidente della Fia, Alberto Melarangelo, consigliere e presidente del Braga, Mauro Di Dalmazio, consigliere comunale e assessore regionale”.

Il discorso non vale, ad esempio, per Valter Catarra, presidente della Provincia e sindaco di Notaresco, in quanto si tratta di due cariche elettive e non di nomine. Come pure per il consigliere provinciale Renzo Di Sabatino, eletto alla carica di primo cittadino a Bellante.

“L’interrogazione” ha concluso Mercante “è già stata presentata e protocollata, per chiedere al presidente Catarra se è a conoscenza di questa norma e se viene applicata in Consiglio”.

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