Tortoreto. Una riflessione, maturata dopo l’ultima mareggiata in ordine di tempo che ha in parte costretto i balneatori ad un supplemento di lavoro per ammucchiare i detriti, che poi impone dei ragionamenti molto più accurati per quanto riguarda la cura e la pulizia dei corsi fluviali. In questi giorni, che precedono di qualche settimana l’arrivo della Pasqua (periodo nel quale un po’ tutte le attività balneari aprono i battenti), il litorale di
Tortoreto (e quello delle località limitrofe) deve ancora essere liberato da rifiuti e detriti frutto dell’alluvione di inizio marzo.
A giorni la spiaggia dovrebbe essere pulita, ma alcuni aspetti emersi negli ultimi giorni impongono una riflessione. In una lettera, scritta anche agli amministratori,
Carlo Dezi, esponente della categoria, analizza alcuni aspetti. Il punto di partenza è rappresentato dal fatto che l’indirizzo emerso all’indomani dell’alluvione era quello di differenziare i rifiuti in spiaggia, creando dei mucchi ben distinti, che però una nuova mareggiata ha sparso nuovamente. “ Se si chiede ai balneatori di ammucchiare lo spiaggiato” dice Dezi, “ occorre che chi deve raccoglierlo lo faccia in tempi brevi, altrimenti siamo punto e a capo”. L’altro aspetto, che la piena dei fiumi ha riportato d’attualità, riguarda l’enorme quantitativo di legname, detriti ed altri rifiuti che si sono ammassati sulla battigia. “ Le responsabilità della scarsa cura dei fiumi”, aggiunge il balneatore, “ non può essere scaricata solo sulla nostra categoria. Ogni singolo comune, che viene attraversato dai corsi d’acqua, dovrebbe certificare periodicamente la cura degli stessi. Se questo non viene fatto, in caso di eventi eccezionali, gli stessi dovrebbero partecipare, in quota percentuale ai costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti spiaggiati, o finanziariamente o con risorse umane. Tanto per rimanere in tema, faccio una ulteriore riflessione sulla spiagge libere, che vengono messe a disposizione anche e soprattutto a pendolari dell’entroterra a costo zero. Ebbene, potrebbe essere introdotta una piccola tassa, di un euro, per coloro che fruiscono dello spazio pubblico, e l’ente potrebbe assumere a progetto dei giovani per regolare il tutto”.