Il manager precisa le motivazioni che hanno portato all’importante decisione, elencando fattori definiti “fondamentali per la salvaguardia della salute dei cittadini”. Non solo: la missiva sembra anche essere, per Varrassi, l’occasione per togliere “qualche sassolino dalla scarpa” relativamente a una presunta visita del primo cittadino pinetese presso la struttura ospedaliera di Atri senza che lo stesso manager ne fosse a conoscenza. Di seguito il testo integrale della lettera:
“Gentilissimo signor Sindaco,
La ringrazio molto per la Sua graditissima lettera di qualche giorno fa, inerente la “chiusura dell’UTIC dell’ospedale di Atri”, che mi da modo di chiarire ulteriormente l’argomento. Cercherò di rispondere pedissequamente alle Sue affermazioni sia contenute nella ricordata lettera che nelle Sue ripetute esternazioni riportate dalla stampa.
La decisione di chiudere la unità di terapia intensiva coronarica (UTIC) dell’ospedale di Atri (non il servizio di Cardiologia), contrariamente a quanto da Lei affermato, non è mia. È solo la logica e inevitabile conseguenza di fattori importanti, alcuni dei quali fondamentali per la salvaguardia della salute dei cittadini. Ne ricordo gli essenziali:
Dalla Sua lettera traspare la preoccupazione per la salvaguardia dei Suoi concittadini. Encomiabile. Certo è difficile capirne le motivazioni. Di fatto la UTIC di Atri ha assistito negli anni 2009 e 2010 un totale di tredici pazienti da UTIC (dati ufficiali dell’Ufficio Controllo di Gestione della ASL, certificati dalla Regione Abruzzo). Solo 3 di loro erano di Pineto (2 dei quali con esito infausto, vista la gravità della loro patologia) e nessun malato risulta fosse turista nel Comune di Sua competenza. Non Le sarà difficile comprendere che quei 3 pazienti avrebbero potuto essere assistiti con risultati sovrapponibili nella UTIC di Giulianova, dato che le mappe di google indicano come sovrapponibili i tempi di percorrenza della distanza Pineto-Atri e Pineto-Giulianova. Di contro, forse si sarebbero potuti ottenere risultati migliori se fossero stati rapidamente condotti in una sede in cui, oltre ad una casistica clinica più cospicua (e quindi una maggiore dimestichezza del personale con le problematiche connesse), ci fosse stata la possibilità di un rapido intervento di rivascolarizzazione chirurgica.
Nella Sua ricordata lettera, sempre preoccupato per la salvaguardia dei Suoi cittadini, mi chiede il permesso di andare a visitare ufficialmente l’ospedale di Atri (??!!). Di fatto ho saputo che la visita in questione era già avvenuta prima che io ricevessi la lettera in questione. Ne sono ben felice, visto che non ho alcun dubbio sulla assoluta trasparenza gestionale del Presidio Ospedaliero di Atri, anche in considerazione della altissima professionalità della Direzione Sanitaria. Mi chiedo, però, come sarebbe recepita da Lei una mia richiesta se, venendo a conoscenza di un ritardo di una qualche pratica nel Comune di Pineto, volessi venire a controllare l’andamento delle attività della Commissione Urbanistica, della gestione dei rifiuti o di altro apparato amministrativo connesso con la salute dei Cittadini nell’ambito del Suo Comune. E ancor più mi chiedo quale sarebbe la Sua reazione se tale richiesta Lei la ricevesse a visite mie già fatte. Stia tranquillo, però. Dati il mio genetico rispetto per le Istituzioni e la mia educazione, ciò non potrebbe mai accadere.
La saluto cordialmente, sperando di conoscerla al più presto di persona, al fine di poterla ulteriormente tranquillizzare, se ancora necessario”.