Teram
Un avvicendamento che, citando il commento di Alex Centinaro, presidente regionale di Giovane Università (associazione nazionale universitaria dei Club della libertà vicina ai Giovani del Pdl), apre “certamente ad una seria riflessione sul movimento giovanile”, visti “l’impegno, i risultati ottenuti su molti fronti e le motivazioni che hanno spinto (Frangioni, ndr) a rinunciare ad una carica che ha sempre ricoperto con serietà e passione”.
A contestare la nomina di Fagioli Anisia Di Cosmo, studentessa dell’Università degli Studi di Teramo eletta come consigliere alle Pari Opportunità nelle scorse elezioni (aprile 2010) con la lista di Azione Universitaria, che ha sottolineato l’appartenenza del neo coordinatore a “un piccolo gruppo che va sotto il nome di “Progetto Ateneo” e che rappresenta un gruppo minoritario all’interno dell’Università. È riuscito a salire sulla “terza” poltrona (quindi quella più incerta se pure l’alleanza era così ampia) di consigliere d’amministrazione con i voti che hanno ottenuto gli altri gruppi (e cioè Ateneo Sport e Cultura, gruppo predominante nella facoltà di Agraria che faceva capo a Sandro Mariani, Lista Aperta, ovvero il gruppo di comunione e liberazione pure abbastanza forte nelle facoltà di Colleparco e un terzo gruppo minoritario rappresentante una piccola associazione di sinistra) con il quale il signor Fagioli ha stretto alleanza sotto elezioni”. Non solo. secondo la Di Cosmo, il nuovo coordinatore non si sarebbe potuto presentare da solo alle elezioni in questione “in quanto sarebbe andato in contro ad una plateale e certa sconfitta visto che il gruppo di cui si trovava a capo era nato da meno di un anno per volere di mia sorella Di Cosmo Ilaria e che si era deformato perdendo già molto prima delle elezioni molti dei suoi componenti piu seguiti nell’università”.
La consigliera parla di 134 voti messi insieme da Fagioli a fronte dei 175 di Alleanza Studentesca-Lista Aperta e dei 375 di Azione Universitaria.
“In tutti i casi” conclude la Di Cosmo “l’unica vera vittoria che ha ottenuto è la sua poltrona al consiglio d’amministrazione poichè tutti gli altri esponenti di progetto ateneo non compaiono proprio per niente in tutte le maggiori cariche accademiche di rappresentanza, tolta qualche eccezione riguardante qualche valido ragazzo come Cristian Tritella (con molto seguito all’interno dell’università) che però ricopre solo una carica marginale (e non in organi centrali) come consigliere di facoltà di Scienze Politiche”.