Nereto. Sette voti favorevoli al bilancio di previsione, un’astensione, mentre il gruppo Direzione Futuro e i rappresentanti della Fonte-Uniti per Nereto, hanno abbandonato la seduta non partecipando al voto.
In pochi giorni, l’assise civica al Comune di Nereto ha provveduto a licenziare il bilancio consuntivo 2015 e il preventivo per l’anno in corso.
Strumenti finanziari che, però, vengono definiti dalle forze di minoranza e dal gruppo di Direzione Futuro, pieni di incongruenze. Aspetti per certi versi emersi durante il dibattito consiliare e che testioniano, in ogni caso, che alcune situazioni andranno sanate.
Le reazioni, a consiglio chiuso, non mancano.
Direzione Futuro. Il bilancio è il contenuto numerico dei dati programmatici”, sottolineano Piero Di Felice e Giacomo Mistichelli, ” e nella dichiarazione di voto ha sollevato dubbi sui dati del bilancio poiché non è stata trovata coerenza tra gli atti programmatici propedeutici al bilancio di previsione e i dati inseriti nello stesso bilancio approvato.
Ricordiamo al Sindaco Di Flavio e al consigliere delegato al Bilancio Clementi che le incongruenze sollevate da Direzione Futuro Nereto riguardano le somme del piano delle opere pubbliche, del programma delle assunzioni, dei servizi a domanda individuale, dei proventi del codice della strada, degli oneri di urbanizzazione.
Riteniamo non congrua anche la previsione delle spese legate al fondo crediti di dubbia esigibilità, gli accantonamenti per passività potenziali e ai pignoramenti.
Si ricorda che il Comune di Nereto ha pignoramenti in cassa per 100 mila euro che vanno regolarizzati entro l’esercizio 2016; di tale somma non si trova traccia nel bilancio approvato.
Tutto ciò crea squilibri e mancato rispetto del pareggio di bilancio. La mancanza di questi 2 sostanziali elementi di rispetto obbligatorio fa si che per Direzione Futuro il bilancio, proprio per le stesse incongruenze, non poteva essere approvato”. Tutte ragioni che poi hanno spinto i due consiglieri, eletti nel gruppo di maggioranza, di abbandonare la seduta consiliare.
La posizione del Movimento 5 Stelle. Corposo l’intervento dei “pentastellati” con una serie di appunti, avanzati dal consigliere Fabio Cinì. A partire dal bilancio ma anche sulla questione della carenza della polizia municipale.
” Siamo consapevoli dei mutui contratti in passato che però gravano ancora sulle casse comunali e che continueranno a farlo per molti anni, con tassi di interesse elevati”, sottolinea Cinì. Siamo informati in merito all’accantonamento a fondo rischi contenzioso di una quota pari a 500.000 euro. Fondo predisposto a causa dei numerosi contenziosi (di cui il Comune di Nereto sarà probabilmente parte soccombente) riguardanti scelte passate che ad oggi si possono definire scellerate.
Sappiamo della miriade di debiti fuori bilancio riconosciuti ed approvati negli ultimi due anni (nel 2014 pari a 121.313,84, nel 2015 addirittura raddoppiati per una somma pari a 260.384,97 euro): sinonimo questo di un’incapacità di porre in essere una corretta politica di programmazione e gestione finanziaria delle risorse e delle spese.
Siamo consapevoli che c’è stata nel 2007 un’amministrazione comunale che, piuttosto di pensare al bene comune, ha, tra virgolette, scommesso soldi pubblici ossia soldi dei cittadini neretesi, soldi nostri. Contraendo un derivato con la banca Monte dei Paschi di Siena di durata ventennale dell’importo iniziale di 1.927.254,49 euro che pagheremo fino al 2027″.
Sin qui gli aspetti tecnici, ma c’è anche la questione politica.
” Nonn esitiamo a sostenere che, come amministrazione, non avete mai mostrato indignazione pubblicamente di fronte ai fatti appena esposti, generati da scelte irresponsabili ed approssimative, che non sono mai state prese a vantaggio del cittadino, sia da parte del Governo nazionale e sia da parte degli amministratori locali che ci hanno preceduto.
Non avete mai preso le distanze da un modo di governare, a livello nazionale, che mostra premura solo ed esclusivamente per gli interessi di pochi, dei poteri forti.
Quello che ci chiediamo è, in tutto questo marasma generale, chi pensa al CITTADINO? da chi viene tutelato?
Appurato che la situazione del Comune di Nereto non è delle migliori, per le motivazioni appena esposte, mi rivolgo a voi che ora state amministrando questo comune: quando avete scelto di fare questo atto d’amore e candidarvi eravate consapevoli di cosa vi aspettava. Un’amministrazione attenta e sensibile alle problematiche della vita quotidiana dei suoi cittadini, deve fare in un modo di ovviare alle difficoltà economiche cercando di perseguire pratiche virtuose: niente di straordinario, ma solo ORDINARIA AMMINISTRAZIONE (e, in quanto tale, non deve essere motivo di vanto su stampa o social network, altrimenti come ho appena detto, si tratterebbe di straordinarietà).
Dunque, alla luce di quanto esposto, riteniamo che un bilancio di previsione vada costruito con estrema ponderatezza e lucidità, avendo una visione strategica di base e curando la massima trasparenza e partecipazione, aspetti che, a nostro avviso, non sono stati presi in considerazione nella redazione di questo Bilancio.
Riteniamo che Siamo lontani anni luce dalla redazione di un Bilancio partecipato (punto presente nel vostro programma elettorale) con l’effettiva partecipazione di tutte le forze politiche e della cittadinanza. Ci troviamo di fronte centinaia di pagine e di numeri non facili da comprendere per gli addetti ai lavori, figuriamoci per un comune cittadino.
Un documento contabile così importante per le sorti di un’intera comunità (ricordiamo che nel bilancio di previsione si decide la sorte dei soldi pubblici quindi dei nostri soldi) deve essere chiaro, limpido, di facile lettura per tutti i cittadini; dunque Perchè in due due anni non si è lavorato in questo senso?
Perchè non si è predisposto un documento sintetico comprensibile ai cittadini, da illustrare in assemblea pubblica.
Ci auguriamo che questa sia l’occasione buona per organizzare un incontro con l’intera comunità neretese affinchè ci sia assoluta trasparenza. Per carità, riconosciamo che quello dell’amministratore sia un ruolo delicato e non facile, ma non possiamo non ribadire, come già dichiarato nella seduta di approvazione del rendiconto 2015, la poca trasparenza e la farraginosità di questo iter procedurale, con tanto di diffida da parte del Vice prefetto vicario. Senza un gioco di squadra, tra amministratori, dirigenti, dipendenti e soggetti esterni non si raggiungono gli obiettivi o si fa fatica nel raggiungerli”.
In serata è arrivata anche la lunga nota del gruppo la Fonte-Uniti per Nereto, guidato da Daniele Laurenzi.
La Fonte Uniti per Nereto. “Pur partecipando alla discussione dell’approvazione del bilancio di previsione 2016”, si legge, “, ieri sera in Consiglio Comunale, non abbiamo ritenuto che ci fossero le condizioni giuridiche e politiche per votare lo strumento finanziario così come presentato ai consiglieri solo dopo le diffide prefettizie. A nostro avviso persistono forti dubbi sull’articolazione e il rispetto delle procedure, illegittimità che hanno portato come estrema conseguenza alla revoca della ormai famosa e ignota delibera n. 52 del 30/04/16 (mai pubblicata) con la quale la giunta avrebbe approvato un bilancio entro il termine previsto, per poi alla data del 23/05/16 approvare, sempre in giunta, un altro bilancio probabilmente corretto e perfezionato dalle innumerevoli incongruità presenti.
Appare evidente che siffatto modus operandi dell’amministrazione comunale potrebbe aver impedito alla Prefettura l’attivazione della procedura primaria prevista dall’art. 141 comma 2 nel caso di mancata approvazione del bilancio in giunta entro il termine previsto, infatti l’organo di governo diffidando solo il consiglio comunale era stato notiziato sull’avvenuta approvazione del bilancio in giunta entro il termine del 30/04/16. Così non è stato.
Aggiungiamo che se pur “dilazionando” modi e tempi, l’amministrazione è stata comunque incapace di sottoporre al Consiglio Comunale un bilancio in linea con la normativa di riferimento, infatti, persistono le incongruità contabili, mancando l’iscrizione o essendo completamente errate alcune importanti poste di bilancio, come ad esempio un’opera pubblica di € 130.000,00 inerente la pubblica illuminazione inserita in sede di aggiornamento del DUP ma che non trova riferimenti nel piano annuale delle opere pubbliche precedentemente approvato e soprattutto con una previsione di mutuo cristallizzata sul bilancio non in linea con gli importi precedentemente previsti; anche la deliberazione riguardante la programmazione del personale, priva del parere del revisore di concerto con altre tante criticità riscontrate ed emerse anche dall’intervento del gruppo di maggioranza Direzione Futuro, considerazioni che avrebbero dovuto indurre alla responsabilità di tutti evitando il possibile futuro mancato riguardo di indici e parametri, che potrebbero incidere negativamente sul rispetto del patto di stabilità, portando a conseguenze molto negative per il nostro Comune e per gli amministratori che hanno consapevolmente votato questo bilancio.
Inoltre, alla luce del parere legale commissionato dall’amministrazione sulla vicenda della riqualificazione dell’area ex campo sportivo Romeo Menti, parere rimesso proprio in questi giorni, le nostre preoccupazioni, i nostri moniti, i nostri inviti, tutti articolati in numerose interrogazioni sull’illegittimità del blocco dei lavori, sono state palesemente e innegabilmente confermate da questo esimio parere legale. Non rimane la speranza, per tutti noi, tramite la preghiera e la devozione a qualche Santo, al fine di scongiurare eventuali azioni civili da parte della ditta a danno del Comune di Nereto che comporterebbe lo spettro di un cantiere secolare e forse la mancata realizzazione dell’ hub culturale.
Il nostro gruppo di minoranza in questi due anni ha assistito a reiterate violazioni di leggi, statuto e regolamenti, decidendo però di assumere sempre posizioni responsabili riconducendo tutto nell’alveo del piano politico e non delle possibili facili impugnazioni di atti palesemente viziati da illegittimità e molto spesso da nullità assoluta. Vorremo continuare a percorrere la strada della politica, seguendo così l’invito del Sindaco, dobbiamo però verificare se , questa volta, ci siano le condizioni di ragionevolezza per farlo, di fronte alle dichiarazioni di un parte della maggioranza che esce dall’aula dichiarando di non poter partecipare alla votazione poiché il bilancio non è in linea con la normativa di riferimento, di fronte alle esternazioni del consigliere del movimento 5 stelle che avanza dubbi sull’esistenza della delibera n. 52 del 30/04/16 per poi partecipare alla votazione con un voto di astensione che è alquanto anomalo se non riesce neanche a contribuire alla sussistenza del numero legale ancora previsto, allo stato attuale, dallo statuto comunale, statuto e regolamento che a distanza di due anni ancora non sono stati adeguati alla nuova composizione numerica del Consiglio; di fronte infine, allo stesso Sindaco che dichiara che effettivamente il bilancio presenta delle incongruenze contabili per poi però chiederne ugualmente il voto, ebbene prima di evocare l’alveo della politica, del confronto e della responsabilità, risulta indispensabile verificare l’esistenza di possibili omissioni da parte di consiglieri comunali nell’espletamento delle pubbliche funzioni, questo ce lo impone il rispetto delle regole che viene prima della politica altrimenti si avallerebbe un concetto molto pericoloso basato su rapporti equivoci costruiti non sul rispetto reciproco bensì sulla subordinazione.
Avremmo voluto votare contro questo bilancio che sul piano dei contenuti è un pessimo bilancio, purtroppo l’amara constatazione di trovarci di fronte ad un bilancio pessimo anche sotto il profilo tecnico – giuridico deve indurre tutti ad una seria e serena riflessione perché altrimenti la politica finirebbe per essere lo zimbello strumentale dove nascondersi e naufragare.