Si chiarisce, ora in maniera definitiva, la situazione al Comune di Nereto dopo la costituzione (ufficializzata ieri) del gruppo “Direzione Futuro”, che poi rappresenta una costola della stessa maggioranza consiliare.
A prendere le distanze dal movimento, è l’assessore Stefania Di Giuseppe, che in una nota motiva la sua scelta.
Una ricostruzione quella dell’assessore a sicurezza, polizia municipale e istruzione, che parte da lontano. Dal 2014, quando fu creata la lista elettorale.
“L’impegno politico ed amministrativo”, dice, ” è maturato all’interno dell’Associazione “Direzione Futuro”, alla quale ho aderito condividendone, sin dalla sua nascita, le finalità ed apprezzandone gli obiettivi di carattere sociale e benefico.
Ho cercato di contribuire nel mio piccolo affinché l’Associazione rispondesse sempre di più allo scopo fondativo, ovvero mettersi a disposizione per il bene della comunità e, nel particolare, della comunità di Nereto.
E’ per questo che ho anche condiviso la scelta dell’associazione di confrontarsi, con quelle idealità, anche nella campagna elettorale, proprio per trasfondere nell’attività amministrativa i valori dell’Associazione e fare primeggiare gli interessi collettivi rispetto a quelli individuali ed i principi di solidarietà, al fine di garantire una gestione nell’interesse comune, partecipata e trasparente”.
Le condizioni strada facendo sono mutate. “Proprio il confronto, quotidiano e concreto, con l’attuale esperienza amministrativa”, prosegue Stefania Di Giuseppe, ” mi ha consentito di percepire e capire che l’associazione stava smarrendo, ed a mio avviso ha completamente smarrito, quelle idealità e la ricerca di un impegno partecipato e solidale; per contro è prevalsa una volontà escludente ed una gestione personalistica e centralizzata in mano a pochi.
La constatata impossibilità di evitare questa deriva, accentuata anche dalle scelte poste in essere da ultimo dal consigliere Piero Di Felice, mi porta, inevitabilmente, a compiere una scelta dolorosa ma nello stesso tempo necessaria, per evitare che anche l’attuale ruolo amministrativo venga scoraggiato: uscire dall’associazione.
Una scelta come detto dolorosa ma nello stesso dovuta non riuscendo più a condividerne l’attuale conduzione, gestione ed attività o meglio l’inattività conseguente”.