A Pineto a fine anno 7 lavoratori socialmente utili andranno in scadenza di contratto e la mobilità al momento non sembra che venga rinnovata. “Sono soprattutto persone”, sottolinea il primo cittadino pinetese, “che vivono il dramma della mobilità e non hanno peraltro quell’età che consenta loro di rimettersi sul mercato del lavoro. Il problema assume peraltro contorni ancora più gravi se si pensa che in termini occupazionali nella nostra provincia c’è una crisi mai vissuta in passato. Non a caso la Provincia di Teramo è diventata un caso nazionale per l’alta percentuale di cassintegrati e di perdita di posti di lavoro”. Monticelli nella lettera indirizzata all’assessore Gatti scrive di trovarsi ogni giorno in “front-line lavoro”, ricevendo da 25 a 50 persone che disperatamente chiedono aiuto, un posto di lavoro. “Purtroppo posso solamente prestare supporto psicologico e non materiale”, scrive il sindaco di Pineto, “Non è assai bello il ripetersi di questo spettacolo lesivo di qualsiasi dignità umana; per questo motivo, le chiedo di prestare attenzione a tutte quelle persone che si trovano in una situazione lavorativa disperata e che hanno età compresa tra i 50 e 60 anni, non più titolari di alcun diritto-fine periodo di mobilità e fine di cassa integrazione. Ma che necessitano solo di alcuni anni lavorativi per arrivare all’età pensionabile. Attualmente l’organico di questo Comune comprende 7 lavoratori LSU con età compresa tra i 55/60 anni che si vedono scadere a fine anno il periodo di mobilità. Mi auguro si renda conto di cosa significhi, tutti i giorni richieste di aiuto alle quali non posso dare nessuna risposta e nessuna speranza, se si riuscisse a concedere ulteriore proroga di mobilità, ed arrivare all’età pensionabile potremmo fornire valide risposte, assolvendo il compito istituzionale affidatoci proprio dalle ‘persone’”.