“ In linea di massima preferiamo dirigenti locali”, sottolinea Pompizi, “ vista la delusione palpabile che ha creato la precedente scelta. Di uomini non teramani e non abruzzesi che sono riusciti a ridurre i servizi ospedalieri e sul territorio in un cumulo di liste interminabili di attesa. Ma tale sorte è comune anche per i sindaci e per le autorità provinciali e regionali che non riescono nemmeno a dialogare con la dirigenza. Per non parlare dei piani industriali adottati e mandati alla Regione senza consultare neanche il comitato ristretto dei sindaci”. Secondo il Liberal-Socialisti, ovviamente, non tutte le responsabilità possono essere ascritte all’attuale gruppo dirigente, anche se il rinnovo delle cariche può rappresentare l’occasione di rilanciare la sanità teramana come modello di efficienza e di risparmio. “ Gli attuali problemi si sono talmente acuti”, prosegue, “ che preferiamo condividerli con dirigenti teramani e non con chi non conosce la realtà territoriale. Su queste scelte saremo molto attenti, che perché non possiamo permetterci ulteriori errori”.