Il sindaco Alessandra Richi, dopo aver esaurito la discussione dei punti all’ordine del giorno si dimette. Con l’intera assise ancora seduta un aula, il sindaco-avvocato dice basta. Legge una nota, che aveva preparato prima del consiglio comunale e decide, nel pieno di una crisi politica ancora non risolta di dire basta. Dimissioni, dunque. La parola fine ad un’esperienza amministrativa che nell’ultimo mese ha preso una piega forse paradossale. “ E’ stata lesa l’autorità della mia persona in quanto sindaco ed è per questo che appare necessario dimettermi”. La dichiarazione del sindaco, che ricorda in ogni caso tutto quello che è stato fatto nell’ultimo mese per preparare l’ente anche a sopportare la fine dell’amministrazione, spiazza tutti. Spiazza i consiglieri del nuovo gruppo che sono presenti in aula con 5 rappresentanti (manca Rosita Di Mizio per problemi di salute). E spiazza anche le opposizioni che durante la serata, anche se in maniera sempre molto civile nei toni, avevano chiesto alla maggioranza di dimettersi e di chiudere con l’esperienza amministrativa. La Richi, con grande lucidità, però ha atteso che l’assise civica si completasse nel suo svolgimento, soprattutto in ordine ai punti agli atti propedeutici al bilancio. Poi ha letto la sua lettera. Segnale politico chiaro e netto, ma di grande responsabilità. Sul piano pratico, ovviamente, il sindaco, ora avrà 20 giorni per poter ritirare le dimissioni ed evitare la decadenza del consiglio comunale.
Dopo aver letto la lettera di dimissioni (che pubblicheremo nella sua totalità nelle prossime ore), la Richi è parsa quasi sollevata. Una decisione che il primo cittadino aveva maturato, forse negli ultimi giorni. Una lettera rimasta nella cartella e poi letta alla fine dei lavori, quando tutti (con pubblico presente era quasi scemato) erano in procinto di andare a casa.
Il consiglio comunale. Eppure nulla o quasi, almeno in avvio dei lavori, lasciava presagire questo un epilogo di questa natura. Di certo il sindaco non cercava un colpo ad effetto (lo avrebbe potuto fare in apertura di seduta con la sala gremitisssima). Se lo avesse detto e fatto in apertura della seduta, anche gli atti propedeutici al bilancio non sarebbero stati approvati nei termini, anche se come ha fatto notare il gruppo “Tortoreto nel Cuore” non avevano il parere della commissione, che era saltata per mancanza del numero legale. In aula c’erano praticamente tutti. Il nuovo gruppo nato da una costola della maggioranza (Impegno civico), guidato da Renato Chicchirichì (vista l’assenza della Di Mizio). L’ex assessore ai lavori pubblici, in apertura di seduta, ha ripercorso gli ultimi 40 giorni. Dalla doppia assenza in consiglio comunale, alla revoca. E ai vari appunti mossi. Chicchirichì ha parlato di equilibri nuovi dell’esecutivo (tradendo la connotazione civica), di poco coinvolgimento e di riunioni di maggioranza scarse e metodo da cambiare. Di influenze e spirito di rivalsa di chi si è dovuto mettere da parte. Nel suo intervento, però, il nuovo gruppo ha ribadito di restare in maggioranza e di valutare di volta in volta i percorsi da seguire, con l’obiettivo di ripartire con nuovi metodi.
Di altro tenore, ovviamente, le repliche del sindaco che ha solo toccato alcuni tasti di natura politica, rinviando come è poi accaduto, la decisioni a fine seduta. La Richi ha, al contrario, puntualizzato perché fossero stati revocati due assessori (“ disertare il consiglio, ma anche giunte e riunioni di maggioranza, è stato un atto di forza, lesivo del ruolo del sindaco”), e di tutta una serie di situazioni che erano state sottolineate nel corso delle ultime settimane. Determinazione da parte del sindaco, che ha ben focalizzato alcuni concetti e non ha lesinato qualche velata stoccata al gruppo nato in seno alla maggioranza.
Di fatto, dopo la surroga del consigliere dimissionario del Movimento 5 Stelle (in consiglio è entrata Claudia Greccioli), la serata è scivolata via con gli interventi anche delle minoranze, che hanno chiesto a più riprese di conoscere in che modo la maggioranza aveva intenzione di andare avanti. Se il nodo politico fosse stato risolto.
Nel frattempo, è stata rinviata l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale e poi votati i punti propedeutici al bilancio di previsione, che dovrà ora essere approvato dal consiglio entro il 20 maggio. Punti passati con sei voti favorevoli (quello del sindaco e del gruppo a lei fedele), con l’astensione, invece, delle opposizioni e del gruppo di Impegno Civico. E questo nonostante la minoranza aveva chiesto un rinvio, che però non è passato, per l’astensione di parte della maggioranza. Mentre nelle riflessioni del pubblico in sala, si prefiguravano futuri scenari, anche in ordine alla necessità di provare a ricomporre il quadro politico, la Richi ha preso la parola. Ha letto una lettera ed ha annunciato le sue dimissioni. Non senza ricordare tutti gli atti licenziati dalla giunta negli ultimi 40 giorni e con il fatto che sono stati anche approntati tutti i documenti utili per approvare il bilancio e programmare tutte le varie iniziative per la stagione turistica. Un passaggio importante, che ha spiazzato molti, ma che ora apre scenari nuovi per l’amministrazione comunale. Il sindaco, come detto, avrà 20 giorni per ritirare le dimissioni come prevede la norma. In caso contrario, il consiglio comunale decadrà e la gestione della macchina amministrativa sarà affidata ad un commissario prefettizio fino alle prossime elezioni. Tutti discorsi prematuri al momento.