A parlare è Ernino D’Agostino, capogruppo del Pd, che intende impegnare la giunta provinciale per la risoluzione definitiva di un episodio grave che, sottolinea l’ex presidente, “ha colpito l’immagine della costa teramana, primatista assoluta del turismo balneare”.
Più in particolare, si chiede che venga definito e sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa da parte di tutti i soggetti istituzionali che esercitano competenze in materia di gestione delle aste fluviali e dei corsi d’acqua e di controlli ambientali. “Vogliamo” sottolinea in proposito D’Agostino “che siano finalmente definite le competenze e che si dia vita ad un piano straordinario di controllo sui principali corsi d’acqua del comprensorio provinciale”.
Richiesto, inoltre, un intervento per potenziare gli impianti di depurazione esistenti e crearne di nuovi dove necessario. “Per far questo” continua D’Agostino “abbiamo anche indicato con chiarezza dove le risorse vadano prese. A questo proposito, chiediamo alla Regione Abruzzo di accelerare la messa a disposizione delle risorse prevista nell’Intesa generale sulle infrastrutture strategiche e nel Programma attuativo per l’utilizzo dei fondi Fas e di destinarle prioritariamente al territorio della Provincia di Teramo, anche per evitare che i nuovi investimenti si traducano in incrementi tariffari a carico delle comunità locali”. Il riferimento è all’ipotesi di investimento da parte di Abruzzo Reti che, come specifica l’ex presidente della Provincia, avrebbe immediate ripercussioni sulle tariffe dei cittadini.
Dello stesso avviso anche Claudio Ruffini, consigliere regionale del Pd, che non perde occasione per ricordare quanto promesso dal governatore Gianni Chiodi la scorsa estate, all’indomani della triste vicenda. “A Chiodi” interviene, infatti, “bisogna chiedere di mantenere quanto promesso. Ci disse: “I soldi ci sono”, ora dunque li metta a disposizione”.
Molto deciso anche Franchino Giovannelli, sindaco di Alba Adriatica, che chiede interventi seri e investimenti, non solo per il depuratore albense, ma anche per tutti i Comuni che si affacciano sul torrente. “Chiediamo inoltre” continua il primo cittadino “che venga anche promossa subito una campagna di pubblicità da parte di Provincia e Regione, perché sia restituita dignità al nostro mare che ha subito una vera e propria aggressione mediatica, nonostante i dati in nostro possesso confermino che si tratti di un mare pulito”.
Non risparmia nessuno l’amministrazione albense, nemmeno il vice presidente della Provincia di Teramo, Renato Rasicci, accusato di vera e propria “indecisione”. “Deve capire se fa il politico o l’amministratore” tuona, infatti, in proposito. “Intervenire a gamba tesa su Alba Adriatica lede anche i rapporti tra enti. Vogliamo invece appellarci alle forze politiche affinché su queste problematiche non ci si divida”.
Tania Di Simone