In questi giorni, infatti, su precisa disposizione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, la provincia di Teramo sta effettuando dei lavori di taglio dell’erba e dei canneti presenti ai margini della bonifica del Tronto, con “l’obiettivo” si legge in una nota dell’ufficio stampa della Provincia, “ di restituire decoro ai luoghi e di mantenerli con tempo, garantendo una costante manutenzione”. “ Non abbiamo tagliato nessun albero”, puntualizza Elicio Romandini, assessore provinciale alla viabilità, “ e fra gli impegni che si ciamo assunti al tavolo del Comitato, vi è anche quello di censire tutti gli accessi in maniera da responsabilizzare i proprietari di quelli regolarmente autorizzati e impedire il parcheggio e la sosta in quelli abusivi”. Va detto, inoltre, che oltre agli interventi di pulizia, in corso in questi giorni, l’ente ha anche programmato un intervento, per 140mila euro, sull’ultimo tratto della bonifica (da San Giovanni di Colonnella fino all’innesto sulla Statale 16, a Martinsicuro), che prevede l’allargamento della sede stradale fino a 10 metri e mezzo e la realizzazione sullo stesso tratto (circa 700 metri), di un percorso ciclo-pedonale.
Mauro Scarpantonio, sindaco di Controguerra: “ingiustificato allarme Wwf”.“Nessuno ha intenzione di tagliare le piante e la richiesta che ha fatto il Comune di Controguerra (Teramo), che ha sei chilometri di Bonifica del Tronto, è stata quella di riqualificarla dal punto di vista ambientale e igienico, garantendo la sicurezza”.Il sindaco Mauro Scarpantonio sconfessa il Wwf che ieri aveva ironizzato amaramente sulla decisione degli enti di tagliare gli alberi lungo la strada provinciale per debellare il fenomeno della prostituzione. “Quando si parla di sicurezza s’intende dire che quelle aree sono soggette agli incendi durante il periodo estivo mettendo a rischio tutte le abitazioni adiacenti – spiega. – Quelle stesse aree sono utilizzate inoltre come cassa di espansione dei fossi minori, capaci cioè di raccogliere acqua piovana che scende a valle da fossi e cavate”.
“Gli appezzamenti interessati dai discussi lavori di pulizia sono demaniali – afferma il sindaco di Controguerra – affidati in concessione al Consorzio di Bonifica dell’Aso – Tenna, ed erano fino a dieci anni fa anche coltivati. Tant’è che i terreni adiacenti di proprietà dei privati sono tutt’ora coltivati a cereali”.
Il sindaco Scarpantonio chiede che “il Consorzio tenga le aree pulite da rovi, canne, erbacce e quant’altro, che le aree siano recuperate alla coltivazione. Le piante che insistono dentro l’area demaniale del fiume Tronto non saranno interessate dal taglio. Inoltre, contrariamente a quanto sostengono Wwf ed altri, non ci sono boschi, né piantumazioni ma solo aree libere oggi ricoperte da erbacce”.
“Invito espressamente le associazioni – conclude il primo cittadino di Scarpantonio – che hanno lanciato l’allarme e che non conoscono affatto né la zona e nemmeno la storia, a confrontarsi con l’amministrazione comunale e a verificare le notizie prima di esprimere giudizi”.