Teramo. Consiglio comunale infuocato quello che si è tenuto questo pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Teramo. Oggetto dello scontro tra maggioranza ed opposizione il problema della gestione dei rifiuti da parte della Teramo Ambiente, al centro delle recenti indagini della magistratura.
Un botta e risposta che lascia, però, ancora irrisolti diversi quesiti sollevati dalla minoranza, come le assunzioni che hanno interessato la Team, il socio privato della società partecipata (divenuto dopo un ulteriore variazione EnerTech) e il perché degli appalti affidati senza gara ad evidenza pubblica.
A suscitare attenzione è stato soprattutto l’intervento di Paolo Albi, che ha parlato di “funerale della politica del fare senza regole, di una classe politica che ha consegnato nelle mani di Di Zio il monopolio dei rifiuti”. Non risparmia nessuno, Albi, che trova dure parole per commentare anche le reazioni di Lanfranco Venturoni (“Non ho apprezzalo le sue lacrime in Tv già mesi fa, perché gli uomini del Pdl non sono femminucce, ma danno spiegazioni”) e che accusa la Teramo Ambiente di essere addirittura immischiata con la camorra.
Le ipotesi hanno suscitato le dichiarazioni di Marco Tancredi, che si è appellato al principio di non colpevolezza, sostenendo che “Nessuno ha il diritto di chiedere le dimissioni di qualcuno soltanto per un avviso di garanzia” e, ovviamente, del sindaco Brucchi, che ha concluso l’assise chiedendo la convocazione di un nuovo Consiglio comunale per tornare sul problema dei rifiuti. Dopo aver invocato pudore e rispetto nei confronti della sola consiliare, il primo cittadino ha infatti sottolineato che “oggi si è parlato di tutto, tranne che di rifiuti”.