Pineto. “Il re è nudo” tuona il manifesto che Pdl, Cdl e Lsa di Pineto affiggeranno tra qualche giorno sui muri della città costiera. Il riferimento è alla politica del sindaco Luciano Monticelli, definita dai partiti in questione fallimentare a fronte del “congelamento” dell’attività dell’amministrazione pinetese. Nel Consiglio comunale dello scorso 29 settembre, infatti, diversi componenti della maggioranza avrebbero abbandonato l’aula consiliare.
“Immobilismo generale, giunta monca e giochetti di basso profilo per aggrapparsi alla vana speranza di mantenere il potere” spiegano meglio Pdl, Cdl e Lsa. “Quanto accaduto evidenzia la lacerazione della maggioranza e conferma le forti dichiarazioni del dimissionato assessore all’Urbanistica Ida Nardi”.
L’assessore, infatti, avrebbe presentato delle mozioni rivolte a sollecitare temi importanti come l’approvazione del Piano Agricolo, la definizione da parte degli uffici tecnici delle numerose pratiche di condono edilizio che attualmente appaiono come sospese in un limbo e quella rivolta alla riapertura dei termini dell’avviso sindacale del 29 marzo scorso (componenti Commissione Programmi Complessi). “Mozioni” puntualizzano i partiti “che scompongono la maggioranza che manifesta, infine, voto contrario tutte e tre le mozioni”.
Secondo Pdl, Cdl e Lsa, sarebbero soprattutto gli “affari urbanistici” la spina nel fianco dell’amministrazione Monticelli. “Le manovre politiche del sindaco, animate dalla sete di potere che pervade la maggioranza di centrosinistra” spiegano, infatti, “hanno solo prodotto equilibri precari, l’attuale impossibilità di dare stabilità dopo oltre otto mesi di crisi non ha permesso a Monticelli di nominare il nuovo assessore all’urbanistica. La frantumazione, in pezzi sempre più piccoli, della maggioranza non accenna a placarsi, anzi diventa sempre più profonda e lacerante, con la crescente convinzione dell’opinione pubblica che le poltrone e i soldini contino più dei reali problemi pinetesi. Questo conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che l’amministrazione Monticelli è prigioniera delle scorribande dei vari gruppi di potere e/o comitati d’affari contro chi ha ancora il preminente interesse per la collettività e il desiderio di salvare il salvabile prima di essere travolti dalla crescente indignazione popolare. Monticelli nega l’evidenza e irresponsabilmente prosegue, con annebbiata lucidità, l’azione amministrativa”.