Società Truentum di Colonnella: una zavorra prima, un argomento che torna a galla ora.
Il sindaco Leandro Pollastrelli, nelle ultime ora, ha diffuso una nota su quella che è la vicenda della società, ora in liquidazione, la società pubblica di trasformazione urbana.
Per il sindaco, la questione deve restare nelle aule di tribunale e non sconfinare nelle questioni politiche ed elettorali, vista anche la corsa già lanciata verso le prossime amministrative.
“La Società Truentum”, scrive Pollastrelli, ” al momento dell’insediamento dell’attuale amministrazione, presentava ben 18 situazioni aperte di cui una buona parte di esse eseguite o in fase di esecuzione, con delibere del CDA, ma in assenza di atti amministrativi (Delibere di Giunta e di Consiglio) ed attuati in assenza di evidenza pubblica.
La Società Truentum , nel 2011, presentava un forte indebitamento verso le banche e verso i fornitori, quasi tutti artigiani, per un valore di diversi milioni di euro e quindi senza alcuna possibilità operativa,stante l’indebitamento eccessivo.
Tutti i lavori effettuati dalla Società Truentum sono risultati carenti”, prosegue Pollastrelli, “di una contabilità certa dei lavori eseguiti e dei costi sostenuti in funzione dei vari investimenti,e nei bilanci, sino al 2011, i cespiti attivi successivamente attualizzati , non rappresentavano l’effettivo valore evidenziando quindi una perdita reale di circa 2,6 milioni di euro, per cui nel settembre 2013 la società è stata messa in liquidazione così come previsto dalla legge, per le società partecipate con i bilanci in passivo.
Questi in sintesi sono i fatti concreti, per i quali il liquidatore nominato, Naclito Emili, è stato costretto ad attivare azione di responsablità, cosi come previsto dalla legge in vigore. Le chiamate in causa verso terzi, su questi fatti, sono solo di natura strumentali e politiche, che non hanno nulla a che a vedere con la reale situazione della Truentum. Qualsiasi ipotesi di ribaltare ad altri le proprie responsabilità, saranno certamente verificate ed accertate dal Tribunale competente poichè i dati di fatti sono innegabili e torneranno quindi al mittente.
Trattandosi di una situazione delicata, che coinvolge il ricordo di persone defunte i cui eredi sono costretti ad intervenire pur non avendo avuto alcun ruolo attivo, ritengo personalmente che questa incresciosa vicenda vada tenuta fuori dalle beghe politiche ma resti all’interno delle aule del tribunale, e proprio per questo motivo nulla da parte nostra è stato mai comunicato agli organi di stampa”.