Aiuti economici importanti, ribadisce Ruffini, che di certo allevieranno il peso della grave crisi economica che sta investendo la provincia di Teramo. “Gli incentivi alle imprese copriranno un arco temporale importante, fino al 2013, rilanciando l’operatività delle imprese attraverso alcune importanti norme di agevolazione, quali ad esempio il credito d’imposta agli investimenti, nonché altri aiuti regionali nelle aree dell’obiettivo Competitività ammesse alla deroga dell’art. 87.3.c) fino al 31 dicembre 2013. Si tratta di aiuti concessi alle grandi imprese e sono consentite intensità di agevolazione maggiori per gli investimenti delle piccole e medie imprese. I massimali di aiuto per nuovi insediamenti, ampliamenti, razionalizzazioni, ammodernamenti e diversificazione delle attività, sono, nelle aree interne, del 15% per le grandi imprese, 25% per le medie imprese e 35% per le piccole imprese. Nelle aree in phasing out gli aiuti sono del 10% per le grandi imprese, 20% per le medie imprese e del 30% per le piccole imprese. L’entità dei contributi dipenderà dai singoli bandi, la carta si limita solo a prevedere lo stato giuridico dei territori”.
Sulla vicenda il consigliere regionale Ruffini aveva presentato un’interpellanza al Presidente della Regione Gianni Chiodi per chiedere che venisse rispettata la volontà della provincia di Teramo di modificare la Carta degli Aiuti di Stato, considerando anche la comune volontà sia della precedente giunta provinciale di Teramo sia dell’attuale che erano tornate a sollecitare la Regione Abruzzo per la richiesta di modifica della Carta degli aiuti.