Roseto. “I mesi che attendono Roseto e i rosetani sono cruciali per il futuro della nostra città”.
Lo ha dichiarato il PD rosetano, precisando che “a fronte di cinque anni di declino inesorabile e palese, la responsabilità di tutti coloro che non sono coinvolti nell’attuale Amministrazione Comunale dovrebbe chiamare ad un fronte comune che individui in un percorso progettuale le migliori scelte per quel futuro che compete ad una città come Roseto. Nomi e idee al servizio di una proposta seria, concreta, credibile per mettere in campo la buona amministrazione di cui Roseto ha oggettivamente bisogno. Ed esattamente questo era il percorso che il Partito Democratico aveva tracciato in modo assolutamente condiviso con tutti coloro che, al suo interno, erano decisi per un apporto convinto di forze ed idee al progetto comune. Primarie aperte dunque ed aperte a qualsiasi contributo al fine di creare una fucina di risorse da mettere in campo per formulare insieme e in maniera organica una proposta valida e fattibile per la Roseto del prossimo decennio.
Si prende atto però che altre sono state le strategie scelte, sicuramente meno democratiche e meno portate al confronto aperto e diretto.
I democratigi stigmatizzano alcune notizie che si susseguono in questi ultimi giorni e riguardano candidature di soggetti iscritti al Pd nell’ambito di liste civiche. “Queste liste si pongono come alternative al nostro candidato. Sottolineiamo allora con forza che il nostro candidato è stato designato secondo lo statuto ed i regolamenti del partito. Il PD specifica in modo chiaro che i suddetti soggetti devono dunque considerarsi fuori dal Partito Democratico di Roseto. A nessuno infatti può essere consentito di utilizzare il partito come un veicolo da cui salire e scendere a seconda delle proprie ambizioni ed esigenze individuali. Allo stesso modo si dovranno considerare fuori dal partito tutti coloro che, dopo aver partecipato attivamente al percorso di indizione delle primarie aperte a tutta la città e alla loro organizzazione, non condivideranno tale scelta”.
Il Partito Democratico rimane convinto che “le primarie siano uno straordinario strumento di democrazia partecipata nelle mani dei cittadini, che attraverso questa sua possibilità di scegliere direttamente il candidato ha messo definitivamente in archivio altri tipi di scelte, come quelle ad esempio effettuate nei caminetti riservati. Aver sabotato tale progetto con dolo è una grave responsabilità, mentre coprirsi di civismo è l’estremo tentativo di mascherare il proprio modus operandi contro il coinvolgimento diretto e libero di tutta la cittadinanza. Le primarie infatti, oltre che il principale metodo di selezione dei candidati, dovevano essere il primo vero laboratorio programmatico per una proposta per Roseto, capace non solo di superare la fase di Pavone e Norante ma soprattutto di aprirne una basata su grande competenza, forte onestà, condivisone e bene comune. Noi continueremo su questa strada proprio come il nostro candidato, l’avvocato Sabatino Di Girolamo, ha annunciato, unendo gli intenti, le proposte e le idee di tutti coloro che vorranno donare il loro tempo e il loro impegno alla nostra città.