Da un momento all’altro potrebbero ritrovarsi senza nulla in mano, senza un lavoro, senza uno stipendio. Della questione si sta interessando l’assessore al personale Guerino Martella, preoccupato per il futuro di questa gente.
“Purtroppo il comitato di integrazione ha stabilito”, spiega l’assessore, “che per garantire la mobilità a questa gente, i comuni hanno l’obbligo di garantire l’integrazione per ciò che concerne i compensi. Attualmente l’Insp garantisce una quota procapite di circa 500 euro con un’integrazione salariale da parte dell’Ente Comune. Noi però abbiamo i bilanci bloccati, non possiamo operare assunzioni e la spesa del personale è già stabilita. In altri termini, la patata bollente il Comitato di integrazione e sviluppo ha scaricato la patata bollente sui Comuni. Il problema non riguarda solo Pineto, ma tutti gli enti che contano sul prezioso lavoro di chi oggi è in mobilità”.
L’assessore Martella ha ricordato che a Pineto sono la colonna portante in quanto i lavoratori in mobilità ga due-tre anni operano nel settore della manutenzione del verde. Ma non solo, visto che hanno incarichi anche all’interno degli uffici. Il mancato rinnovo della mobilità, a causa della mancanza dell’integrazione salariale che gli enti sono costretti a garantire con la nuova normativa, significherebbe mettere in ginocchio un’intera organizzazione.
“Sappiamo che lo stesso problema lo ha anche Roseto”, ha concluso l’assessore, “comunque, con le organizzazioni sindacali di categoria, i nostri dirigenti, stiamo cercando di trovare una soluzione. E’ assurdo togliere l’indennità di mobilità in mancanza di un’integrazione da parte degli Enti. Sappiamo di situazioni molto difficili. La Regione deve intervenire, non può l’assessore Paolo Gatti annunciare finanziamenti per nuovi posti di lavoro, quando poi ci troviamo di fronte ad una triste situazione”.