Teramo, ombre sulla TeAm. Di Croce (IdV) accusa

teamTeramo. “Sulla Teramo Ambiente qualche domanda dobbiamo pur farcela”. A parlare è Alberto Di Croce, esponente IdV di Teramo, che commenta gli ultimi sviluppi all’interno della società teramana, chiedendosi quando interverrà la procura antimafia. Secondo Di Croce, infatti, la procedura di affidamento della gestione dei servizi locali alla Team porrebbe dubbi sulla liceità, soprattutto dopo il subentro dell’Enerambiente Spa, socio privato alla Società SLIA, senza alcuna gara pubblica.

“Ciò avrebbe violato la legge sulla libera concorrenza ed i principi comunitari” spiega, infatti, il politico. “L’affidamento alla Team, da parte del comune di Teramo, di ulteriori nuovi servizi per svariati milioni di euro per altri cinque anni, sarebbe stato effettuato senza controllare l’evoluzione societaria che dall’originaria Slia è arrivata ad Enerambiente Spa, sospettata di infiltrazioni malavitose, come riportano alcuni giornali on-line”.

Il riferimento è all’affido dei servizi cimiteriali, che sarebbe stato affidato alla Team? dal 2006 senza alcuna gara; lo stesso sarebbe accaduto, l’anno dopo, con la riscossione della tariffa di igiene ambientale e da un paio di mesi con i servizi museali, l’assistenza all’attività didattica, la gestione dell’Auditorium di San Carlo e la gestione dei servizi nel centro sociale di educazione permanente.

Alberto Di Croce non risparmia nemmeno il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi.?”C’è da dire” sottolinea, infatti, “che la moglie dell’attuale sindaco è impiegata alla Team, in stretta collaborazione con l’amministratore delegato, l’avvocato Giovanni Faggiano, che ha sul groppone una condanna penale ad un anno e quattro mesi perché coinvolto nel 2007 nella cosiddetta “Tangentopoli brindisina” conclusa con l’arresto del sindaco. In nessuna democrazia occidentale sarebbe permesso al sindaco di mantenere la delega sulle relazione con al Team dove si trova la moglie impiegata. Società controllata dal Comune e partecipata da società non scelte dal Comune e non da bando di evidenza pubblica, società di cui poco si conosce viste le numerose modifiche societarie avute negli anni”.

Di Croce sostiene, inoltre, che su Enerambiente Spa siano stati sollevati interrogativi di vicinanza mafiosa, testimoniati da interdittive antimafia firmati dal prefetto di Napoli Pansa riguardo a società in rapporti d’affari con Slia e la stessa Enerambiente.

“Il punto più rimproverato all’amministrazione comunale di Teramo” conclude, quindi, “è quello di aver consentito alla Team Spa di scegliere un nuovo socio privato senza una pubblica gara, consentendo ad Enerambiente Spa di beneficiare arbitrariamente per altri cinque anni della gestione di servizi per i quali non ha mai concorso, venendo meno per i cittadini la garanzia di migliori servizi al minor costo”.

 

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