Teramo, Sinistra Ecologia e Libertà interroga Catarra sul nucleare in Abruzzo

sinistra-ecologia-e-liberta-_logo-299x300Teramo. È di alcuni giorni fa la notizia riguardante il rischio dell’Abruzzo di diventare una tra le regioni in cui sono state individuate sette zone per lo stoccaggio delle scorie nucleari. La possibilità ha intimorito Sinistra Ecologia e Libertà, che ha deciso di interrogare il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, per conoscere quali sono le posizioni dell’ente sull’argomento e se le notizie di questi giorni siano effettivamente vere.

“La nostra speranza” fa sapere Giuseppe Di Febo, consigliere provinciale “è che le scelte fatte dal legislatore negli anni passati sulla vocazione ambientale dell’Abruzzo non vengano rimesse in discussione per lasciar spazio agli interessi economici delle grandi lobby”.

Sinistra Ecologia e Libertà si dichiara, infatti, contraria al ritorno all’utilizzo del nucleare, una tecnologia definita dal movimento “vecchia e non sicura, con costi enormi sia per la costruzione che per lo smaltimento delle scorie radioattive. Per non parlare dello smantellamento della centrale a fine ciclo, che rappresenterebbe un danno incalcolabile per l’immagine turistica della nostra regione. Inoltre, è di dominio pubblico che lo smaltimento di scorie radioattive rappresenterebbe un serio pericolo per l’uomo e per la salute dei cittadini abruzzesi”.

Per questo motivo è stata presentata l’interrogazione, in attesa che la Regione Abruzzo smentisca la notizia e rassicuri i cittadini sul pericolo nucleare nella “Regione Verde d’Europa”. “Sarebbe una “mazzata” tremenda per l’immagine della Regione” continua, infatti, Di Febo, “che confermerebbe che il nostro Abruzzo è tra quelli che il governo nazionale ha designato come “laboratorio” industriale per le politiche energetiche”.

 

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