Giulianova. La replica del presidente della Giulianova Patrimonio, in merito ai lavori sul Lungomare Rodi alla vigilia di Ferragosto, non è piaciuta ad Antonio De Vincentiis che vuole fare un duplice sia come “operatore turistico, contitolare della struttura turistica “Spinnaker Beach”, sia come cittadino, dotato di una coscienza civica attiva da decenni”.
Antonio De Vincentiis ha precisato che “il sottoscritto, dopo aver ricevuto numerose lamentele da parte dei propri clienti in relazione ai lavori di pulizia del tratto antistante la propria struttura da parte dei dipendenti della Giulianova Patrimonio, provvedeva a contattare telefonicamente il presidente della suddetta società architetto Filippo Di Giambattista, informandolo del disagio arrecato in un orario in cui il transito di pedoni e ciclisti risulta maggiore. Per la precisione, e di questo erano presenti numerosi testimoni, sul tratto della pista ciclopedonale, assolutamente non interdetta temporaneamente alla circolazione e priva della dovuta segnaletica dei lavori in corso veniva messo in azione un decespugliatore utilizzato per tagliare l’erba cresciuta tra le mattonelle della pavimentazione, sollevando una nuvola di polvere e detriti. La risposta del presidente della Giulianova Patrimonio alle mie lamentele è stata quella di intervenire personalmente in maniera diretta, manifestando verbalmente agli operai il disagio arrecato, cosa che ho provveduto a fare. Ci si chiede il perché di questa polemica nata sola a causa di una cattiva organizzazione di un’attività che dovrebbe essere solo di ordinaria manutenzione del decoro urbano. A questo si deve aggiungere che in data 17 agosto gli operatori hanno ripreso i lavori di pulizia del lungomare saltando l’area in cui l’attività era stata fermata”.
De Vincentiis si chiede “se fosse necessario alzare un tale polverone (metaforico e letterale) nel momento di maggiore afflusso di turisti in un periodo in cui a seguito della crisi le istituzioni e la comunità dovrebbero lavorare fianco a fianco per offrire un ambiente decoroso e accogliente e non ridursi all’ultimo minuto creando anzi disagi e pericolo sia per i passanti che per gli stessi operatori, che lavoravano privi delle fondamentali norme di sicurezza. Come cittadino mi sento profondamente offeso dal titolo dell’articolo essendo da decenni conosciuto nella comunità per la mia storia personale, politica e sindacale sempre limpida e cristallina. Sono sempre stato da una sola parte, quella dei deboli, degli ultimi e dei bisognosi che non hanno voce, battendomi sempre per dare loro uguale dignità e diritti”.