Provincia di Teramo esce da Team, Arpa, Banca Etica e Sviluppo Italia. Confermata la partecipazione al “Gal Leader Teramano”

provincia_teramoTeramo. Si esce da Team, Arpa, Banca Etica, Sviluppo Italia,  Finanziaria e Partecipazioni (ex Sara). Si rimane e si aumenta la quota nel Gal Leader Teramano. Dalle cinque a mezzanotte, sette ore filate di seduta del consiglio provinciale per decidere sul primo “blocco” di dismissioni delle società partecipate. Un unico assessorato di riferimento per tutti i punti all’ordine del giorno: quello alle attività produttive di Ezio Vannucci.


Un Consiglio provinciale dibattuto, quello di ieri sera, ricco di interventi e di contenuti, su un argomento entrato nell’agenda della Provincia il 19 gennaio scorso quando fu approvato l’atto di indirizzo per la riorganizzazione di tutte le “partecipazioni e  compartecizioni” dell’ente in società esterne. All’unanimità il Consiglio ha deciso di uscire  dalla Partecipazioni e Investimenti spa (ex Sara); a maggioranza è stata deliberata la dismissione delle quote per: Teramo Ambiente; Arpa; Innovazione spa; Sviluppo Italia spa; Banca Etica. All’unanimità sono state approvate le modifiche statuarie al  “Gal Leader Teramano” e l’aumento della quota capitale investita dalla Provincia che ora detiene il 15% della società consortile (sono state acquistate altre 240 quote per un totale di 12.000 euro).
“Si tratta di un primo gruppo di società  – ha esordito l’assessore Vannucci – ma stiamo svolgendo un lavoro a 360 gradi su tutte le partecipazioni. Il primo obiettivo è quello di rispettare gli obblighi di legge, quelli fissati con la Finanziaria del 2008, che impone a ciascun ente di certificare l’attinenza con i propri fini istituzionali delle partecipazioni azionarie in società produttive di beni e servizi entro il 2010. Il secondo obiettivo è amministrativo e politico: fare scelte logiche ed efficaci tenendo bene a mente i nostri obiettivi di mandato. Con questo scopo in questi giorni stiamo incontrando tutti i nostri partners, è il caso della Borghi scarl e di Agena, dove arriveremo, con il loro pieno consenso, ad una ridefinizione di statuti e partecipazioni”.
A “contestare radicalmente il percorso seguito” e a esprimere dubbi di “legittimità sull’atto di indirizzo” è stato il capogruppo del PD, Ernino D’Agostino: “avevamo chiesto di procedere con un metodo diverso prendendo in esame tutte le partecipazioni, anche quelle nei Consorzi, nelle Fondazioni e nelle Associazioni; ascoltando tutti i nostri soci. Invece c’è stata un’accelerazione giustificata solo dal fatto che due consiglieri, Micheli e Montebello, (il primo presidente della Team il secondo consigliere all’Arpa ndr) hanno problemi di incompatibilità”.
Sulle questioni di “correttezza” e “legittimità” poste dalla minoranza ha immediatamente replicato Enrico Mazzarelli (Al centro per Catarra): “Se ci dubbi di legittimità si ricorre agli organi competenti e non ai giornali; invece avete lasciato scadere i termini per l’impugnativa senza far nulla. Non mi pare una tesi molto convincente. Quanto alla correttezza poi, la Provincia sta facendo esattamente quanto previsto dalla legge, nei termini e nei modi dettati dalle norme, francamente non si capisce dove sia la mancanza di correttezza.  Questa storia delle  incompatibilità è stata usata in maniera totalmente strumentale unicamente per fare notizia”.  
Sull’argomento si sono alternati gli interventi di minoranza e opposizione (fra gli altri Nori, Vagnoni, Tracanna, Sottanelli) anche perché si è discusso e votato su ogni singola società. Renzo Di Sabatino (PD) avrebbe voluto che su questa materia non si procedesse a “spizzichi e bocconi”. “La questione delle incompatibilità mi pare meno importante rispetto al fatto che avrei voluto vedere una Provincia che prende in mano la situazione, decide che ruolo ha o vuole avere sullo sviluppo, che discute di azioni e strumenti  e quindi anche di partecipazioni societarie. Ma davvero pensate che stare fuori dal consiglio di amministrazione dell’Arpa sia meglio che avere un rappresentate che può arrabbiarsi quando le cose non vanno bene? Avrei voluto discutere non solo delle società da dismettere ma anche di quelle mai nate come il Distretto Agroalimentare, avrei voluto un dibattito sul fatto che in altre realtà della regione a queste società arrivano finanziamenti e contributi che noi non abbiamo”.
Nel merito delle scelte, l’assessore Vannucci ha precisato: “Ci sono questioni che non si pongono proprio. Nella Team, società di gestione dei rifiuti, che noi dovremmo controllare, non ci possiamo stare proprio. Lo stesso discorso vale per Innovazione, che è meglio chiudere senza fare troppo rumore. Per quanto riguarda l’Arpa, in questi anni, il centrosinistra ne ha incaricati davvero molti ma solo da quando c’è Montebello, finalmente, si torna a parlare di trasporti pubblici. Per quanto riguarda Banca Etica per quanto ammirevole per il suo impegno statutario di devolvere parte degli utili a fini sociali, resta pur sempre una banca a tutti gli effetti e, pertanto, davvero lontana dai fini istituzionali della Provincia.  Sviluppo Italia è una società di servizi in via di riorganizzazione da parte della controllante nazionale. Il suo destino è comunque segnato perché o diventa una società strumentale della Regione Abruzzo che ne rileva le quote, o viene posta in liquidazione dalla INVITALIA che ha la quasi totalità del capitale sociale. Innovazione, invece, è società strumentale che produce servizi a favore degli enti ma le recenti restrizioni normative e alcune modifiche statutarie avvenute nel corso degli anni suggeriscono di concludere comunque questa esperienza non in linea con le più recenti disposizioni nazionali ed europee in materia”.
Soddisfatto dal lavoro svolto dalla Giunta e dall’assessore Vannucci, il presidente Valter Catarra.

 

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