Sant’Omero. L’ingresso dei privati nell’ospedale di Sant’Omero può rappresentare un’opportunità se finalizzata all’effettivo rilancio della struttura. E’ possibilista il Pdl teramano, sulla prospettiva che sembra concreta (questa è l’idea dell’assessore regionale Lanfranco Venturoni) di aprire le porte su una gestione mista per la struttura sanitaria.
L’idea del centrodestra, sulla questione che sul piano politico sta producendo visioni contrastanti, è stata illustrata nei giorni scorsi, durante una conferenza stampa, alla presenza del consigliere regionale Emiliano Di Matteo, gli assessori provinciali Renato Rasicci ed Elicio Romandini, e due sindaci del territorio: Alberto Pompizi (Sant’Omero) e Rando Angelini (Sant’Egidio). “ L’ingresso dei privati nella gestione dell’ospedale” spiega Emiliano Di Matteo, “ è un’eventualità che va valutata in tutti i suoi aspetti e per questo, nell’interesse dei residenti della vallata, va avviato uno studio oggettivo che vada oltre le posizioni politiche e invitiamo anche il centrosinistra a condividere”. Sulla strategia tracciata dalla Regione e dalla Asl (che è già al lavoro per redigere un bando europeo per la creazione di una società pubblico-privata), però, i rappresentanti del Pdl chiederanno l’attivazione di una speciale commissione, che avrà il compito di seguire tutti i passaggi preliminari alla parziale privatizzazione dell’ospedale Val Vibrata. Uno dei punti controversi sul via libera all’ingresso dei privati, verte sulle caratteristiche e le peculiarità dell’ospedale di Sant’Omero che avrà in futuro. Su questo, Emiliano Di Matteo sembra avere le idee chiare. “ L’ospedale deve rimanere una struttura per pazienti acuti” dice, “ e per questo dovrà rimanere il pronto soccorso e altri reparti. I privati non potranno detenere più del 49% della proprietà, mentre la restante parte, compresa la programmazione, dovrà restare in mano pubblica. Inoltre, le risorse incamerate dovranno essere reinvestite nella stessa struttura, così come dovrà essere salvaguardato il personale”. L’apertura ai privati, ovviamente, prevede tempi tecnici non brevissimi e in questo lasso di tempo, i rappresentanti istituzionali e i sindaci del Pdl chiedono, nel frattempo, impegni precisi alla Regione, sia con il potenziamento dei reparti, l’eliminazione di alcuni accorpamenti e una revisione dei carichi di lavoro dei lavoratori, per aggirare l’ostacolo del blocco delle assunzioni.In ogni caso, i sindaci della vallata reclamano la necessità che l’ipotesi di parziale privatizzazione vada comunque discussa preventivamente con i rappresentati istituzionali del territorio.