La prima motivazione è di carattere procedurale. Secondo Ruffini, infatti, non sarebbero stati rispettati i termini previsti per la convocazione della conferenza dei servizi. In altre parole, non sarebbero stati concessi i giorni previsti. La seconda ragione risiederebbe, invece, nel fatto che non sarebbe stata data la possibilità al Comune di Castellalto di poter partecipare al procedimento autorizzativi.
“Si rileva” precisa meglio il consigliere regionale “che il Comune di Castellalto con apposita conferenza di servizi aveva reso noto il dispositivo della deliberazione comunale n.52 del 27.10.2006. La delibera comunale prevede il divieto di attività estrattive nel raggio di 500 metri dalla cinta muraria del borgo medievale di Castelbasso e l’interferenza visiva di esse nel raggio di 2000 ml.”.
A fronte di questa situazione, Ruffini chiede, pertanto, perché la Regione abbia ignorato la volontà comunale di cui si era a conoscenza e perché non sia stata menzionata minimamente la conferenza del Comune di Castellalto.
“Oltre a non aver rispettato i vincoli paesaggistici posti dal Comune sull’area” continua poi il consigliere, “credo che ci siano problemi seri dal punto di vista idrogeologico”.
Si tratta, infatti, di una zona formata da calanchi, sottoposti a continua e pericolosa erosione delle parti a monte e i cui pendii potrebbero determinare smottamenti a valle una volta toccati.
“Invito la Regione a riconsiderare l’autorizzazione” interviene, pertanto, Claudio Ruffini, “in quanto si tratta di andare a compromettere un’area naturalistica dove da alcuni anni si è puntato su un turismo culturale con il borgo di Castelbasso che tra l’altro verrà a breve inserito nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia”.
Per questi motivi, il consigliere regionale promette di farsi promotore con Castiglione di un incontro con una delegazione di amministratori e cittadini di Castelbasso, che non sembrano essere d’accordo con quanto stabilito.