Notizia commentata con enfasi e soddisfazione dal sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro, sostenendo che fondamentale era stata la sollecitazione in tal senso da parte dell’amministrazione comunale e del corpo docenti dell’Iti affinché il progetto di accorpamento venisse rinviato almeno di un anno.
Il Popolo della Libertà di Giulianova e la lista civica Al Centro della Città non ci stanno e così hanno replicato oggi alle recenti affermazioni del primo cittadino giuliese. “Se il Sindaco fosse stato più accorto e meno disinformato”, sostengono le forze di opposizione, “avrebbe saputo che il rinvio è stato causato solo ed esclusivamente per motivi che riguardano altre province e, in particolare, la zona del cratere sismico abruzzese. Se non conoscessimo la sua superficialità ci sarebbe da rimanere inorriditi di fronte a tanta strumentalizzazione. Ciò che è attualissimo, è che il Sindaco usa la strategia della distrazione per allontanare la pubblica opinione dai problemi che agitano la sua maggioranza. Dopo il clamoroso abbandono del consigliere Santuomo, Mastromauro “brandisce” il consigliere Francioni contro i sempre più numerosi suoi dissidenti interni che, giornalmente, si moltiplicano a causa delle altrettanto numerose promesse non mantenute, abbandonati al proprio destino, perfino maltrattati da alcuni assessori”.
Il Pdl ricorda che l’Udc è in realtà partito di governo in Provincia e ampie prospettive in tal senso si starebbero aprendo anche in Regione.
Intanto è sempre più guerra aperta tra il consigliere comunale Vincenzo Santuomo, che ribadisce di essere esponente dell’Italia dei Valori, e il commissario provinciale dell’Idv Alessandra Cristofori che ha ribadito che Santuomo non rappresenta affatto il partito. “Cara commissaria, mi pare che lei non abbia mai avuto nessuna legittimazione popolare”, tuona Santuomo, “e che non tenga in alcun conto la volontà degli elettori di Giulianova che hanno voluto me a rappresentare l’Italia dei Valori in Consiglio Comunale. Mi dispiace che nella nostra zona alcuni esponenti emigrati in questo partito si comportino non come la I Repubblica, ma molto peggio come i feudatari nel Medioevo si comportavano circa 1000 anni fa. Io rappresento, come tanti altri, quello che la gente vuole ed ha espresso con il voto, un voto che non sarà tradito nonostante gli inviti ad andarmene della commissaria provinciale”.
Lino Nazionale