Alba Adriatica. Il percorso la realizzazione del nuovo impianto di depurazione delle acque, ad Alba Adriatica (impianto che poi andrà surrogare quello già esistente a Villa Rosa) è già tracciato da tempo.
Anzi. Sul piano operativo l’iter è stato già tracciato e, come in recenti occasioni è stato ribadito, le opere pianificate dalla Ruzzo Reti potrebbero prendere il via entro il 2015. Opera necessaria si dirà. Su questo non sembrano esserci dubbi, anche alla luce di tutta una serie di sofferenza che l’attuale impianto ha manifestato nel corso degli anni.
Ma c’è un ma. Ossia, qualche voce critica (più di una a dire la verità) si leva. In consiglio comunale, di recente ma anche attraverso un documento di natura politica diffuso nelle ultime ore. Condiviso anche da forze politiche del centrodestra di Alba Adriatica.
Ecco il testo del documento.
Le condizioni ci sono tutte perché presso il Comune di Alba Adriatica si ricrei un altro pasticcio politico-amministrativo che si aggiungerebbe a quelli a cui abbiamo assistito ultimamente ad esempio sul problema erosione.
L’argomento tratta del nuovo depuratore del quale poche persone hanno sentito parlare se non con notevole velocità, durante il periodo della passata tornata elettorale. In verità la faccenda era stata architettata in sedi diverse dal Comune.
Le iniziative politiche in origine (anno 2012- 2013) erano tra le migliori e qualificanti per l’amministrazione comunale. proprio grazie ai temi che andavano ad affrontare sicuramente sentitissimi ed attuali, oggi come allora, quali la difesa delle acque marine dall’inquinamento per via dei processi di depurazione poco efficienti e la tutela della salute pubblica.
E’ vivo il ricordo, infatti, dei problemi d’inquinamento lungo ampie zone antistanti le nostre spiagge che hanno causato notevole discredito sulla qualità dell’offerta turistica della nostra cittadina e l’ampia risonanza negativa che ne è conseguita sui media nazionali oltre la perdita della “bandiera blu” a differenza del Comune di Tortoreto.
Inoltre l’occasione sembrava ottima perchè Il finanziamento della nuova opera sarebbe stato garantito sia dai cosiddetti fondi FAS (per intenderci fondi europei) per ¾ almeno, sia dall’attuale Gestore (Ruzzo Servizi s.p.a.)per il residuo . In altre parole il Comune non ci avrebbe rimesso niente. Chi avrebbe potuto eccepire?
Peccato che alle migliori intenzioni non sono corrisposte uguali attente trasparenti procedure, specialmente negli ultimi tempi, e ciò che poteva essere meritevole di plauso ha iniziato, fin da subito, a camminare su gambe a dir poco incerte per finire poi su quelle sbagliate.
Innanzitutto, atteso che in ambito amministrativo l’organo costituzionalmente preposto alle decisioni di rilievo, quale può essere un nuovo depuratore, debba essere necessariamente l’Assemblea consiliare, a tutt’oggi mai è emerso tale argomento nella sede naturale quale è ,appunto, il Consiglio comunale e conseguentemente non ne è scaturito alcun atto ufficiale sia di Giunta che di Consiglio.
Se ciò è avvenuto, allora sorgono spontanee le seguenti domande.
a) Chi , in quali termini e con quali soggetti istituzionalmente qualificati, ha trattato il progetto per la realizzazione del nuovo depuratore di Alba Adriatica?
b) Chi ha deciso la scelta del nuovo sito e con quali poteri decisionali ha intrapreso un percorso sicuramente di drastica inversione delle tecniche sempre adottate che erano state , in passato, quelle di potenziare gli impianti esistenti quando questi venivano ritenuti inefficaci o insufficienti?
c) Per quale motivo il progetto redatto della Provincia di Teramo (progetto PRUSST) per il collegamento casello autostradale Valvibrata- Via Ascolana , non ha avuto seguito al punto che degli originari finanziamenti ne hanno beneficiato i Comuni di S. Egidio alla V.ta e Nereto?
d) Che fine farà il traguardo faticosamente raggiunto dal nostro Comune, inserito tra i “100 Comuni della Piccola Grande Italia”, se poi nella zona artigianale-industriale, già sostanzialmente penalizzata in quanto a ridosso dell’area alluvionale del torrente Vibrata, si prevede la realizzazione di un nuovo depuratore?
e) Se le opere di potenziamento erano ritenute necessarie ed indifferibili, per quale motivo non è stata presa in considerazione la possibilità di espandere l’attuale area, già in verità consistente, verso il lato autostradale atteso che la deroga delle distanze è perfettamente adottabile nei casi di specie?
f) Chi e con quali poteri ha deciso di far convergere sul nuovo impianto, così come già avviene oggi sull’impianto esistente, le acque nere della zona del Centro commerciale Valvibrata (IPER) demolendo quello ancorché realizzato dallo stesso operatore a fronte di un preciso impegno assunto con apposito “Accordo di Programma”? Come è stata possibile la rimozione del piccolo impianto esistente sostituendolo con un parcheggio a servizio di un operatore commerciale e l’accollo dei nuovi ulteriori oneri per il trattamento acque che passa dal privato al pubblico?