Un piano per contenere la presenza dei cinghiali sul territorio provinciale e ridurre, così, anche i danni che gli animali provoLa bozza del piano, che avrà durata quinquennale, è stato realizzato grazie alla collaborazione della Provincia che è riuscita a far dialogare sia la consula della caccia, con tutte le associazioni venatorie, sia i rappresentanti dei tre ambiti territoriali di caccia.
Due gli obiettivi del documento, come ha spiegato Piergiorgio Possenti, consigliere provinciale delgato, “controllare la riproduzione e la presenza della specie soprattutto in quelle aree dove la sua presenza non è compatibile con gli elementi faunistici-ambientali e antropici; ridurre i danni all’agricoltura che dal 2010 hanno ripreso a crescere in maniera esponenziale”.
Solo lo scorso anno, infatti, sono ammontati a circa 350mila euro le richieste di rimborso chieste alla Regione che, invece, insieme agli stanziamentio della Provincia di Teramo, riescono a coprire meno della metà di queste cifre. I principali danni dei cinghiali si verificano fra maggio e giugno e poi in autunno soprattutto alle colture di cereali ed è quindi in questi periodi che, sulla base delle indicazioni dell’Ispra e dei dati territoriali, bisogna intervenire con un Piano di abbattimento che stabilisca la quota di prelievo per ogni ambito territoriale, insieme allee modalità di contenimeto e ai periodi.
Studi effettuati a riguardo, infatti, hanno confermato che quando nel 2008-2009 furono effettuati abbattimenti massicci su tutto il territorio e nel periodo ideale (maggio/giugno) fu evidenziata una riduzione del danno del 44%.
Ora ci sarà tempo fino al 7 aprile per presentare eventuali osservazioni prima che il Consiglio approvi il piano che potrà, dunque, essere operativo già dai prossimi mesi di maggio e giugno.