Sulle osservazioni Arboretti ha ricordato che ci sono state ben 11 sedute consiliari con 88 ore di dibattito. “20 delle quali”, ha sottolineato il leader de Il Cittadino Governante, “sono state dibattute da noi perché abbiamo voluto essere propositivi e soprattutto abbiamo fatto notare che alcune cose non andavano bene. Abbiamo discusso, per quel che ci riguarda, 48 osservazioni, più 18 che noi stessi avevamo presentato, quindi per un totale di 66 su 488 pervenute a palazzo di città e che riguardavano la variante. Le altre non ci è stato possibile discuterle perché non ne conoscevamo i contenuti e non eravamo stati messi in grado di poter esaminare gli atti”.
Il capogruppo della lista civile ha ribadito che non era assolutamente necessario presentare una variante al Prg in quanto lo strumento urbanistico tuttora in vigore e approvato nel 1994, è in grado di dare risposte importanti alla collettività e soprattutto alla tutela del territorio. Le potenzialità del Prg sono enormi poiché contempla ancora la realizzazione di circa 3 mila nuovi alloggi.
“Invece con la variante, per la quale va ricordato che l’iter non è affatto ultimato in quanto ci sono ancora ben tre passaggi da fare prima dell’approvazione finale checché ne dica il Sindaco”, puntualizza Arboretti, “sono previsti altri 3 mila appartamenti violentando nel complesso quasi un milione di metri quadrati di superficie. Noi non siamo quelli che dicono sempre “no”. In alcuni casi invece abbiamo approvato le osservazioni. Abbiamo individuato anche situazioni assurde, come la vicenda di Colleranesco e quella di Fosso Mustaccio, costringendo il Sindaco ad un dietro front”.
Sulla questione morale e delle lettere di minacce a Mastromauro e ai suoi collaboratori Arboretti è stato molto chiaro. “C’è stata una seconda lettera”, dice, “nella quale chi scrive parla di collusioni tra politica e malavita organizzata. Non ci pronunciamo però dico questo: se il sindaco ritiene che sia una cosa seria la prima lettera, quella delle minacce di morte, bisogna allora prendere seriamente anche la seconda. Oppure entrambe sono il frutto di un mitomane. Non possiamo dire che la prima quella, delle minacce, è seria, l’altra invece è una burla. Le due cose devono essere messe sullo stesso piano”. Arboretti critica il Pdl e gli altri consiglieri di opposizione che avrebbero potuto fare molto di più sulla questione delle osservazioni, mentre sulla questione della rivoluzione del traffico in centro storico, l’amministrazione ha fatto scelte azzardate che stanno già creando non pochi problemi.
Lino Nazionale